Il Friuli-Venezia Giulia entra in zona gialla da lunedì. Pesano i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ordinari ben oltre le soglie critiche. Si tratta della prima regione ad abbandonare la fascia bianca da giugno scorso. A quanto si apprende, il governatore Massimiliano Fedriga, sta lavorando alla possibilità di anticipare al 29 novembre, la stretta per i no vax, presente nel decreto che in tutta Italia entrerà in vigore il 6 dicembre. In forse il passaggio in giallo della provincia autonoma di Bolzano.
Aumentano tassi di incidenza settimanale e livelli di occupazione nei reparti
Sale l’incidenza settimanale dei casi di Covid che arriva a 125 per 100mila abitanti contro i 98 della scorsa settimana. Stabile, invece, l’indice di trasmissibilità Rt che resta a 1,23. Aumentano, però, i tassi di occupazione nei reparti ordinari e in intensiva. È quanto emerge dal rapporto settimanale della Cabina di regia, che vede 18 regioni a rischio moderato e il Veneto a rischio “alto”. Nella Provincia autonoma di Bolzano, con 458,9 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia, con 346,4 per 100mila, si registrano i valori più alti. Seguono la Valle d’Aosta con 265,5 casi per 100mila abitanti e il Veneto con un valore pari a 226,1 per 100mila.
Nuova variante, vietato l’ingresso in Italia da sette paesi africani
Sale l’allarme per una nuova variante individuata in Sudafrica. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini. “I nostri scienziati – dice – sono al lavoro per studiare la nuova variante B.1.1.529. Nel frattempo seguiamo la strada della massima precauzione”. Oggi la riunione d’emergenza dell’Organizzazione mondiale della Sanità che sta monitorando da vicino la nuova mutazione. Attesa per il documento di valutazione delle minacce del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Ecdc. Secondo l’università di Oxford, con le sue 32 mutazioni e l’alta contagiosità, i vaccini potrebbero essere “quasi certamente” meno efficaci.
Vaccino Pfizer a dosi ridotte da 5 a 11 anni
Sempre più vicino l’ok dell’Aifa alla somministrazione a dosi ridotte del vaccino Pfizer-BioNtech per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, già approvato ieri dall’Ema. Il presidente dell’Agenzia del Farmaco italiana, Giorgio Palù, sostiene che il Covid sia diventato una malattia pediatrica e che sia “tra le prime cause di morte a questa età”. Secondo il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, “non ci sarà obbligo vaccinale e del green pass per under 12”. Dal bollettino dell’Istituto superiore di Sanità risulta che da inizio epidemia al 17 novembre, su 3,2 milioni di bambini dai 6 agli 11 anni, se ne sono contagiati 241.739. Di questi, sono stati ricoverati 1.407, e sono finiti in Terapia intensiva in 36. Nove i deceduti.