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HomePolitica Il Financial Times per Draghi: “Dal Quirinale farebbe bene all’Italia”

Financial Times per Draghi
"Dal Quirinale farebbe bene"
il centrodestra resta diviso

Mattarella invoca l'unità nazionale

Moratti: "Il candidato è Berlusconi"

di Andrea Persili21 Dicembre 2021
21 Dicembre 2021

Consueto pranzo al Quirinale alla vigilia del Consiglio europeo, Roma, 20 ottobre 2021. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto il premier Mario Draghi e i diversi ministri dell'esecutivo interessati alle tematiche europee. Tra questi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, quello della transizione Ecologica RobertoCingolani, degli Interni Luciana Lamorgese, della Difesa Lorenzo Guerini, della Salute Roberto Speranza, della Transizione digitale Vittorio Colao, i sottosegretario Roberto Garofoli e Vincenzo Amendola e il consigliere diplomatico di Draghi Luigi Mattiolo. ANSA/ UFFICIO STAMPA QUIRINALE/ FRANCESCO AMMENDOLA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Mario Draghi al Colle. Dopo l’Economist, schierato perché resti invece a Palazzo Chigi, ecco che per il Financial Times è meglio che l’attuale premier diventi presidente della Repubblica. E questo perché, secondo l’editorialista Bill Emmot, dal Quirinale Draghi potrà guidare l’Italia da vigile nei prossimi sette anni, anziché rimanere a capo di un governo debole. “Soluzione imperfetta”, aggiunge Emmot, ma comunque idonea a garantire quella visione a lungo termine cruciale per realizzare le riforme e mettere a terra il Pnrr. Di più: per fare da arbitro sull’estrema litigiosità dei partiti che rimane fortissima, malgrado l’appello di ieri del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, “all’unità nazionale e al senso di responsabilità”.

Silvio Berlusconi lo ha detto chiaramente: è disposto a fare un passo indietro nelle prime tre votazioni soltanto se il candidato al Colle sarà Mario Draghi. Altrimenti, dal quarto in poi, chiederà ai suoi parlamentari di convergere sul suo nome. Nell’ipotesi poi che anche il Cavaliere non bastasse a compattare i ranghi del centrodestra, allora e solo allora Berlusconi accetterebbe i nomi di Giuliano Amato, Marta Cartabia o Letizia Moratti. Quest’ultima ha smentito di essere tra i papabili: “L’unico nome per il Quirinale del centrodestra è quello del presidente Silvio Berlusconi. Io mi occupo di sanità in Regione Lombardia. È un impegno importante che cerco di portare avanti con tutta me stessa”.

Ma a leggere oggi sul Corriere della Sera Ignazio La Russa, parlamentare di lungo corso di Fratelli d’Italia, il piano B deve essere almeno messo tra le ipotesi, anche perché a Berlusconi potrebbero mancare i voti. Non solo di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, che ha ribadito chiaramente che non avrà quelli dei pentastellati. Ma anche delle truppe del gruppo Misto, di alcuni centristi o parlamentari azzurri, terrorizzati tutti dall’idea di tornare al voto e perdere il seggio.

Giovedì 23 dicembre ci sarà la riunione dei leader del centrodestra. Tutti si affrettano a ribadire che non si parlerà di Quirinale, ma solo di manovra. Intanto, tutti portano avanti la propria strategia. A partire dal capo politico della Lega, Matteo Salvini, che continua a voler far dialogare i leader politici di tutti i partiti per trovare un nome.

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