La sentenza che scongiurò il fallimento del Palermo calcio sarebbe stata pilotata attraverso uno scambio di favori. Si tratta dell’ipotesi della Procura di Caltanissetta, che indaga sulla vicenda, e che ha richiesto e ottenuto la sospensione di un anno di Giuseppe Sidoti, giudice della sezione fallimentare del tribunale di Palermo che disse no al crac.
Sidoti è accusato di concorso in corruzione, abuso d’ufficio e rivelazione di notizie riservate, e secondo i pm nisseni, avrebbe pilotato la sentenza in cambio di favori. Insieme al giudice è indagato, ed è stato interdetto per un anno dalla professione, il commercialista ed ex presidente del club rosanero Giovanni Giammarva, per l’accusa di concorso in corruzione. Sotto inchiesta anche uno dei legali del Palermo Calcio, Franco Di Trapani, che seppe da Sidoti l’intenzione di respingere la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura di Palermo.