ROMA – Il decreto-legge “Caldo”, con 164 voti a favore, 94 contrari e 17 astenuti, è stato convertito definitivamente in legge. La maggioranza ha votato a favore. Mentre, Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra ha espresso voto contrario. Si sono astenuti Azione-Italia Viva e +Europa.
Il decreto era stato approvato a luglio dal governo per mettere in sicurezza i lavoratori dal caldo estremo, per motivi climatici, attraverso il ricorso alla cassa integrazione. Il provvedimento è volto ad agevolare le aziende del settore edile, riducendo le attività lavorative tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2023, per tutelare la salute dei lavoratori.
Per il settore agricolo si può ricorrere alla cassa integrazione anche in caso di riduzione delle attività pari alla metà dell’orario di lavoro previsto dal contratto. In questi casi, i periodi di cassa integrazione non vengono considerati nel conteggio totale delle settimane, pari a 52, delle quali può usufruire un lavoratore. Il decreto contiene anche lo slittamento al 30 settembre 2023 per il versamento del contributo sugli extraprofitti delle società del settore energetico.