HomeCultura Il dietro front del Premio Ilaria Alpi su Zeynep Kuray: “E’ trattenuta in Turchia? Non può essere premiata”

Il dietro front del Premio Ilaria Alpi su Zeynep Kuray: “E’ trattenuta in Turchia? Non può essere premiata”

di marco.potenziani11 Luglio 2013
11 Luglio 2013

Ricevere il premio simbolo che il giornalismo italiano conferisce ai giornalisti impegnati in inchieste pericolose nei paesi con scarsa o inesistente libertà di stampa e vederselo poi togliere per l’impossibilità di venirlo a ritirare proprio perché trattenuti in uno dei quei paesi senza libertà di stampa. E’ la storia di Zeynep Kuray, giornalista turca d’etnia curda, vincitrice del prestigioso premio Ilaria Alpi del 2013. 
La libertà di stampa in Turchia. Quella della Kuray è una situazione che è comune a tanti giornalisti turchi, i quali rischiano molto se focalizzano il loro lavoro su temi scottanti


La vicenda giudiziaria
. Zeynep Kuray lavora per il quotidiano socialista turco Birgün ed è inviata per l’agenzia stampa curda Firat News Agency nel Kurdistan turco. Il 24 Dicembre 2011 viene arrestata assieme ad altri 44 giornalisti nell’ambito del processo Kck (Unione delle Comunità del Kurdistan). Accusata di esser membro di un’organizzazione armata e membro di un’organizzazione terrorista, viene sbattuta in prigione dove rimane fino al 26 come il processo all’Unione delle Comunità del Kurdistan, il processo Ergenekon (l’organizzazione ultranazionalista accusata di voler rovesciare il governo eletto) o i più recenti scontri di piazza Taksim. Secondo l’Osservatorio dei Media, in Turchia 43 giornalisti si trovano ancora in prigione di cui dieci redattori capo; 655 persone tra scrittori, editori, politici di cui 197 giornalisti, erano stati processati nel corso dei primi nove mesi del 2010 per reati d’opinione, 12 giornali sospesi.
del movimento OccupyGezy ad Istambul e non può venire in Italia a ritirare il riconoscimento perché pende sul di lei il divieto di espatrio in quanto ancora formalmente sotto processo. Il collega Cesario avverte la giuria del premio Alpi riferendo di poterlo ritirare lui su delega di Zeynep essendo anche coautore dell’opera vincitrice. “Il rischio di premiare qualcuno di assente – si legge nella nota della giuria che Cesario ha ricevuto – è quello che l’esperienza del giornalista e le motivazioni della premiazione perdano dell’importanza, come è già accaduto, e dell’attenzione che invece meritano”. Aprile 2013, quando viene finalmente liberata assieme al giornalista Sadık Topaloğlu, mentre continua il processo contro di loro.
Il premio e la doccia fredda. La motivazione del premio è per l’impegno della Kuray per l’aver raccontato la guerra turco-curda nel libro “Sansür: Censura. Giornalisti in Turchia”, scritto a quattro mani con il collega italiano Marco Cesario. Sta proprio a lui contattarla telefonicamente e avvisarla della bella notizia. Al momento la giornalista si sta occupando

In sostanza non viene concesso ad un sostituto, sebbene coautore di un’opera vincitrice, di ritirare il premio e viene individuato un “nuovo” vincitore. Decisione criticabile anche perché il trattenimento in Turchia di Zeynep per motivi politici conferisce ulteriore legittimità e forza al suo impegno civile nell’informazione nel suo paese. Una ulteriore nota di amarezza è rappresentata dal fatto che la giustizia turca non lascerà presto (probabilmente mai) Zeynep libera di espatriare.

 Marco Potenziani

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