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Il convegno nazionale della Lapet alla Lumsa chiede una politica fiscale più vicina alla famiglia

di Maria Lucia Panucci08 Aprile 2014
08 Aprile 2014

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La Lapet, Associazione Nazionale Tributaristi, compie 30 anni di attività. Per questo traguardo il Consiglio direttivo nazionale ha promosso un programma ricco di appuntamenti, occasioni di incontro e confronto tra associati e vertici dell’azienda. Una due giorni, 8 e 9 aprile, che ha visto aprire i lavori con “La famiglia come fattore di rilancio della società e dell’economia italiana. Verso la ricerca dell’equità fiscale”, convegno nazionale che si è tenuto questa mattina presso l’Università Lumsa di Roma, alla presenza di illustri rappresentanti del mondo accademico, civile, politico e religioso. Una tematica, questa, cara ai tributaristi Lapet: da svariati anni infatti l’Associazione, attraverso il suo Centro Studi, ha dedicato ricerche e approfondimenti sul Fattore Famiglia, quale strumento di detassazione  “efficace per il rilancio dell’economia nazionale”. Attenta alle questioni sociali, l’associazione Lapet ha dedicato l’apertura dei lavori del convegno alla solidarietà con la presentazione della Fondazione “W Ale Onlus” da parte di un testimonial d’eccezione, la conduttrice Rai Lorena Bianchetti. “La nostra è una fondazione che vuole sostenere la ricerca delle malattie rare – ha spiegato la Bianchetti – il cittadino è indifeso perché si trova solo, smarrito quando scopre di avere una malattia grave, rara”.
Le famiglie si trovano così costrette ad affrontare un vero e proprio pellegrinaggio per conoscere la diagnosi e capire il male contro cui devono combattere. La fondazione si è impegnata quindi per far sì che le famiglie possano essere accolte e sostenute non solo dal punto di vista della diagnosi medica ma anche dal punto di vista psicologico per affrontare al meglio il percorso e non sentirsi smarrite. Ha creato una help line, una linea telefonica che guida le famiglie ai centri specializzati che si occupano di malattie rare. “La mente si arricchisce per quello che riceve – ha aggiunto la Bianchetti –  il cuore per quello che dà e noi cerchiamo di ridonare, per quello che possiamo, il sorriso alle persone che si trovano ad affrontare delle prove così importanti”.
Dopo questo momento iniziale umanitario il dibattito ha sviluppato una riflessione critica sul ruolo della famiglia nella società italiana e sulla ridefinizione delle politiche economiche sulle quali potrebbero intervenire manovre finanziarie innovative. “Ancora oggi, a distanza di oltre 3 anni da quando abbiamo sostenuto la necessità di un intervento rivolto a riaccendere i consumi per rimettere in moto il sistema economico italiano, assistiamo a una continua caduta del potere di acquisto delle famiglie. Il 13,2% di loro non possono permettersi beni di prima necessità”. A lanciare l’allarme è stato Roberto Falcone, presidente di Lapet, che durante l’incontro ha insistito più volte sulla necessità di creare una politica fiscale che sia vicina alla famiglia perché questa è un bene riconosciuto dai nostri padri costituzionali e va tutelato. L’art. 31 della Costituzione prevede che lo Stato debba provvedere e sostenere le famiglie, in particolare quelle più numerose ma questo non sempre avviene. Anzi l’attuale sistema fiscale è iniquo verso le famiglie che hanno dei figli, con il risultato che nascono sempre meno bambini. L’ Italia è diventato il paese più vecchio d’Europa. A fronte di 100 giovani si hanno 49 anziani e questo dato è destinato a peggiorare. “Un Paese potrà continuare a definirsi civile solo quando la nascita di un figlio non costituirà un elemento di impoverimento per la sua famiglia, bensì di ricchezza per l’intero Paese”, ha continuato Falcone. Perché invece di continuare a tassare i cittadini non si azzerano i costi della politica? “Il Cnel costa allo Stato ben 21 milioni di euro. Uno spreco che potrebbe essere eliminato subito – ha spiegato ancora il presidente – le famiglie non possono più aspettare.
Secondo quanto sottolineato da Donatella Pacelli, presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione della Lumsa (che da tre anni ha realizzato un’ unità di ricerca chiamata “Fare famiglia”), il problema è proprio nel rapporto con le istituzioni. “La famiglia è una risorsa, una cellula della società ma è caricata di troppe responsabilità senza che verso di essa ci sia attenzione, cura, sensibilità”. Per questo motivo Lapet propone come unica via d’uscita l’applicazione di adeguate politiche sociali e di un fisco più equo che sia garanzia di una maggiore giustizia sociale e in cui il prelievo fiscale sia commisurato ai carichi familiari. “Se hai figli devi pagare di meno”: su questa considerazione si è concentrata la terza parte dell’indagine condotta da Pasquale Sarnacchiaro e Giancarlo Puddu del centro studi Lapet. “Due persone con lo stesso reddito non devono pagare le stesse tasse se uno dei due ha figli a carico, perché una parte dei soldi servirà per il loro mantenimento”, ha spiegato Puddu. Gennaro Sangiuliano, vice direttore del TG1  definito la nostra pressione fiscale “incostituzionale”. “Le persone vengono tassate molto di più della loro capacità contributiva – ha spiegato –  basti pensare all’aumento dell’Iva o dell’Imu che ha messo in ginocchio le famiglie italiane. E di fronte a questa crisi le aziende si spostano all’estero con il risultato di una desertificazione della nostra industria”.
Il commercio del made in Italy è in calo anche perché, di fronte ad una disoccupazione, che ha toccato il 13%, i cittadini hanno significativamente ridotto le spese. Si taglia sull’abbigliamento, la cura della persona ma anche sui consumi di cibo e bevande non alcoliche che dal 2009 si sono ridotti di quasi 8 miliardi di euro. Crisi economica ma anche crisi dei valori. Badare alla crescita dei figli è per i genitori un dovere costituzionale ma quando le famiglie vivono in condizioni di povertà i genitori non riescono né materialmente né spiritualmente a provvedere ai figli. “Bisogna restituire dignità al ruolo dei genitori che, solo se supportati e sostenuti, possono concentrarsi sull’educazione valoriale dei figli”, ha detto Giovanna Restucci, segretario nazionale della Lapet.  “La famiglia  – queste le conclusioni del vescovo ausiliare di Roma, monsignor Lorenzo Leuzzi  – è un bene troppo prezioso,  perché senza di essa non si può costruire nulla: se la riporteremo al centro della società, potremo guardare avanti con maggior fiducia.”

Maria Lucia Panucci

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