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HomeSport “Il calcio inglese è al top per risorse, appeal e impianti”

"Risorse, appeal e impianti
Il calcio inglese è al top
l'Italia deve inseguire"

Gianfranco Zola è amatissimo in Premier

"Hanno avuto una crescita esponenziale"

di Antonio Contu09 Febbraio 2021
09 Febbraio 2021

Gianfranco Zola è stato uno dei più grandi talenti che il calcio italiano abbia mai avuto. Ha giocato con Napoli e Parma, per poi fare la sua fortuna in Inghilterra al Chelsea, dove i tifosi del club l’hanno votato come il miglior straniero della storia della squadra londinese. In seguito è approdato al Cagliari in serie B, aiutandolo a tornare nella massima serie dopo appena un anno. Lo abbiamo interpellato sulle differenze di mentalità e di visione del calcio inglese da quello italiano.

Quali sono le differenze sostanziali tra la Fa Cup e la Coppa Italia? Perché la prima affascina il mondo intero e la Coppa Italia viene “snobbata”?

“È una questione di interesse, la Fa Cup è la competizione più antica del mondo calcistico e per questo emana un grande fascino. Per il calcio inglese la competizione ha un’importanza quasi pari alla Premier League. Chiaramente se chiudi al vertice il campionato accedi alla Champions League e ti assicuri belle somme in denaro, ma loro tengono tantissimo al prestigio della Coppa”.

Ha visto rinascere il calcio inglese dopo tutte le vicissitudini legate agli hooligans, mentre giocava al Chelsea. 

“Il cambiamento sostanziale è stato d’immagine e in termini economici. In questo momento è il campionato in cui girano più soldi in assoluto. Basti pensare al contratto televisivo che aveva la Premier due anni fa, pari a quasi sei miliardi di euro e ciò fa capire l’interesse che suscita un torneo così. È stata una crescita esponenziale dal punto di vista tecnico, tattico e dei conti”.

La dedica di Gianfranco Zola a un tifoso

Ha allenato anche in Championship: quali sono le differenze più evidenti tra la Championship e la serie B italiana? La prima è quasi una Premier League 2, l’altra sembra lontana un abisso dalla serie A.

“Ricordo che la Championship fino a qualche anno fa era considerata la quinta lega con più spettatori in tutto il mondo, quindi già questo dato fa capire quanto interesse vi sia per questo torneo. Nella serie B italiana circolano molti meno soldi: il fattore economico è determinante e ciò crea una grossa differenza tra le due competizioni”.

Perché in era pre-Covid gli stadi inglesi, anche nelle serie minori, erano sempre pieni anche in partite non decisive, mentre in Italia si vedevano posti vuoti nelle partite di cartello? 

“È una combinazione di alcuni fattori. Sicuramente i sostenitori britannici sono molto fedeli al club. Ad esempio i tifosi del Birmingham o del Luton Town sono molto legati alla squadra e la seguono sempre, andando allo stadio e incitandola indipendentemente dal risultato. Un altro fattore importantissimo è che gli stadi e gli impianti da gioco inglesi sono più attrezzati e accoglienti rispetto a quelli italiani e ciò fa in modo che sia più piacevole godersi una partita dal vivo”.

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