I carabinieri del Noe ieri mattina hanno perquisito la casa piacentina e l’ufficio milanese di Ettore Gotti Tedeschi, ex banchiere del Papa e presidente dello Ior fino al 24 maggio scorso, quando è stato sfiduciato dal Consiglio di sovrintendenza dell’Istituto per le opere religiose, perché non ritenuto in grado di svolgere le funzioni fondamentali legate al suo ruolo. Gotti Tedeschi, 67 anni, presidente della banca del Vaticano dal 2009, non è indagato, ma è stato ascoltato come persona informata dei fatti nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli sugli appalti di Finmeccanica. L’ex banchiere del Vaticano inizialmente deve aver pensato che la perquisizione in casa sua e in ufficio fosse collegata alle indagini della Gendarmeria della Santa Sede. Quando ha potuto leggere l’ordine di perquisizione ha capito che ad indurre i magistrati a disporre l’incursione sarebbero stati i rapporti con il presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, che ad aprile è stato iscritto nel registro degli indagati per le ipotesi di corruzione internazionale e riciclaggio.
Interrogatorio di tre ore.
L’ex presidente dello Ior è stato ascoltato per circa tre ore e il colloquio si è concluso intorno alle sei di ieri sera. L’audizione dovrebbe proseguire quest’oggi affinché il banchiere chiarisca alcuni aspetti ancora oscuri della vicenda.
Il fatto che Gotti Tedeschi da due settimane, da quando è esplosa la bomba del Corvo in Vaticano, sia sotto i riflettori e che ora torni nuovamente in primo piano per il caso Finmeccanica «è solo una coincidenza temporale», assicura la Procuranapoletana, «un puro caso, perché le attività erano in corso da tempo».
Lunga conoscenza tra Gotti Tedeschi e Orsi.
Nella casa e nell’ufficio del banchiere si cercano documenti riconducibili ad Orsi. I due esponenti dell’alta finanza si conoscono da sempre: sono entrambi di Piacenza, hanno la stessa età, condividono interessi comuni e, non da meno, sono tutti e due membri dell’”advisory board” di saggi voluto dal Comune di Piacenza per il rilancio della città.
«L’idea che io abbia affidato alla custodia di Ettore Gotti Tedeschi documenti di Finmeccanica relativi a indagini giudiziarie e contratti in India o Panama, è farneticante. A lui mi legano sentimenti di amicizia e stima», scrive in una nota Giuseppe Orsi. I magistrati napoletani hanno trovato riscontro dei rapporti intensi tra l’ex presidente della banca vaticana e il presidente di Finmeccanica in una corrispondenza tra i due che conterrebbe anche notizie relative ai temi al centro dell’inchiesta. Ecco perché la decisione di procedere con la perquisizione. I carabinieri hanno raccolto parecchio materiale per poter procedere con l’approfondimento dell’inchiesta, perché un fatto è certo: nelle mani di Gotti Tedeschi sono passati documenti e informazioni utili per ricostruire il gioco di ricatti, scambi e compromessi riguardante il vertice della holding, a cominciare dall’accusa di corruzione per la commessa di dodici elicotteri militari targati Augusta e venduti al governo indiano. Gotti Tedeschi si è mostrato disponibile e pronto a collaborare con i pubblici ministeri per rispondere a tutti gli interrogativi e fornire le spiegazioni richieste. Anche se ha sempre detto che «l’unica persona alla quale pensa di dover rispondere del proprio operato e alla quale ubbidire è Benedetto XVI», nonostante il Vaticano gli scarichi addosso ogni responsabilità.
Francesca Polacco