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HomeCronaca Il 40% di adolescenti pensa che “anche la donna” abbia colpe nella violenza di genere

Nella violenza di genere
ha colpe anche la donna
per il 40% degli adolescenti

Il dato emerge da un sondaggio nei licei

la studiosa: "Maschilismo imperante"

di Federico Marconi30 Novembre 2018
30 Novembre 2018

“Le donne? È anche colpa loro”. È questa la convinzione espressa da quattro adolescenti su dieci. Ha risposto così alla domanda sulla violenza di genere il 56,8% dei ragazzi intervistati nel corso dell’indagine “Adolescenti e Stili di Vita”, condotta su un campione nazionale di 2654 liceali dal Laboratorio Adolescenza e Istituto Iard. “La donna è almeno in parte corresponsabile della violenza che subisce”, anche per il 38,8 per cento delle ragazze intervenute.

“Il dato è la dimostrazione che gli adolescenti sono ancora impregnati di una cultura dominante che cerca di minimizzare l’accaduto e deresponsabilizzare l’autore della violenza”, ha commentato Cinzia Marroccoli, presidente di Telefono Donna Potenza.

Quello sulla violenza di genere non è l’unico dato che emerge dal report, presentato questa mattina a Milano. Riguardo l’alimentazione, quattro adolescenti su dieci hanno dichiarato di saltare la prima colazione, mentre l’80% consuma snack. Poco lo sport praticato: il 31 per cento dei ragazzi e il 53 per cento delle ragazze fa attività fisica per meno di due ore alla settimana. Le motivazioni principali sono la mancanza di tempo o soldi.

Solo quattro liceali su cento ammettono di andare male a scuola. “Una percentuale ottimistica, guardando le pagelle”, sottolineano gli intervistatori. Un ragazzo su cinque ha invece dichiarato di studiare per meno di un’ora al giorno, ma la media emersa dal sondaggio è di due-tre ore al giorno trascorse sui libri. “Studiano di più le ragazze, che vedono nella professione un motivo di realizzazione”, afferma il curatore scientifico della ricerca Carlo Buzzi, ordinario di sociologia all’Università di Trento.

Lo studio ha analizzato anche la vita in rete dei ragazzi. Quasi tutti utilizzano i social network, ma solo il 40% di loro usa abitualmente strumenti per la tutela della privacy. “Non deriva da pigrizia o disinformazione, ma dal desiderio di esporsi: proteggere la propria immagine diventa così una sorta di contraddizione in termini”, analizza Maurizio Tucci, presidente del Laboratorio Adolescenza. Un dato allarmante è quello che riguarda il gioco d’azzardo online: il dieci per cento dei liceali sotto i venti anni interpellati ha affermato di aver giocato, almeno una volta, sui siti di scommesse.

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