Sabato erano 100.000 le sardine presenti in Piazza San Giovanni a Roma, ieri invece 150 quelle che si sono riunite allo SpinTime, un centro sociale all’Esquilino. L’obiettivo: stilare i punti del programma e delle prossime mosse da fare.
Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, intervistato da Repubblica ha così commentato: “Quei ragazzi hanno detto molto chiaramente da che parte stanno. Soprattutto, lo hanno fatto scegliendo di incontrarsi. È importante che nessuno abbia la tentazione di metterci il cappello, ma queste piazze sono già comunità, non somme di individui”.
Il primo obiettivo del movimento anti sovranista nato a Bologna circa un mese fa, è quello delle Regionali in Emilia Romagna e in Calabria. Grazia De Sario, delle sardine di Barletta, assicura che non ci saranno partiti o formazione di liste civiche, ma che appoggeranno quelle di sinistra. Matteo Santori, il capo sardine, ha confermato sabato i punti del programma per cambiare il linguaggio della politica, che sono stati ribaditi ieri in riunione. Tra questi l’abrogazione del decreto sicurezza di Matteo Salvini, pretesa di trasparenza dell’uso che la politica fa dei social network e che la violenza verbale venga esclusa dai toni della politica.
L’ex Presidente del Consiglio ed ex vice segretario del Pd Enrico Letta parla di “messaggio di intelligenza” che è emerso dalla manifestazione di sabato e dalla riunione di ieri: “I partiti non riescono ad affrontare e a risolvere i loro problemi, e dalle piazze è uscito un messaggio non distruttivo ma di responsabilità. Lì dentro ho visto un elettorato misto, di gente che ha votato M5S, Pd, Leu, e che chiede l’impegno per il ritorno dei valori chiave perché altrimenti il nostro paese si perde. A me sembra un bel messaggio”.