Gli stipendi arretrati saranno presto pagati, e i soldi per evitare pignoramenti e il riavvio delle attrezzature, trovati. Così ieri il neocommissario pontificio dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata cardinale Giuseppe Versaldi ha rassicurato i dipendenti dell’ospedale ormai al collasso finanziario. Lo ha fatto in occasione della visita alla cappella dell’istituto, per lanciare un segnale di rinnovamento e rottura con la vecchia amministrazione. “E’ necessario uno spartiacque fra passato e presente – ha sottolineato Versaldi. La crisi dell’Idi è infatti “il frutto di colpe e debolezze che devono essere individuate e sradicate” ha aggiunto il delegato pontificio.
La protesta silenziosa. Gli operatori dell’ospedale si sono rivolti al cardinale dicendo che “noi curiamo i pazienti ma voi dovete curare noi. Per ripulire l’onta di cui i religiosi si sono macchiati serve il denaro”. E proprio in occasione della messa che si è tenuta ieri nella cappella dell’ospedale, una sorta di “sepoltura” simbolica della vecchia guardia della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, si è assistito ad un momento di silenziosa protesta contro la vecchia e compromessa gestione. Un gruppo di dipendenti infatti ha lasciato la cappella all’ingresso di padre Ruggero Valentini, superiore della Congregazione.
Trovare nuovi investitori. Il nodo da sciogliere ora è dove trovare nuovi investitori. La paura è che i fondi arrivino dal Vaticano, ma su questo aspettola Santa Sede non ha lasciato spazio a dubbi: l’ipotesi di un’acquisizione dell’Idi “è non solo l’alterazione, ma un capovolgimento della realtà e un processo malizioso alle intenzioni”, ha detto Versaldi. Che ha anche affermato di voler rintracciare i soldi distratti dall’ex consigliere delegato dell’Idi Franco Decaminada.