La Rai accusa il colpo per il calo dello share del Festival che, dal 47% della scorsa edizione, è crollato quest’anno al di sotto del 40%. Questo significa che le entrate della pubblicità, che il direttore di Rai1 Leone aveva garantito coprissero il totale delle spese, vanno ridimensionate: lo scoperto è di circa un milione di euro.
Conti in rosso che avranno una serie di ripercussioni negative fino alla prossima edizione del festival. I diritti pubblicitari vengono venduti, infatti, in base ai dati dell’audience dell’anno precedente. Ciò significa che la Rai – se quest’anno aveva beneficiato un “credito pubblicitario” basato su uno share del 47% (dati 2013) – l’anno prossimo potrà vantare un pubblico televisivo che non superaerà il 40%, con una perdita stimata intorno ai due milioni di euro.
C’è poi un’altra voce di spesa che, se ufficialmente non compare nel bilancio del Festival, va comunque aggiunta al conto: la concessionaria pubblicitaria della Rai dovrà “risarcire”, con spazi gratuiti sulle proprie reti, i suoi sponsor. Questi ultimi avevano pagato la pubblicità con la garanzia di ricevere uno share medio di almeno il 45%, condizione questa che è stata ampiamente non rispettata.
Le percentuali sono sempre relative e le statistiche, si sa, si possono “raccontare” attraverso lenti diverse. Quelle di Leone sembrerebbero aver addolcito eccessivamente il conto. La parcella è più salata di quanto è stato raccontato e il Codacons, che vuole vederci chiaro, ha inviato un’istanza alla Corte dei Conti: si chiede un calcolo ufficiale di quanto il calo degli ascolti sia costato alla Rai.
Sarebbe una figuraccia se la Corte dei Conti smentisse il direttore di Rai1 come – già nel 2012 – avvenne al commissario straordinario per Sanremo di allora, Antonio Marano. Per ora la prima impressione è che, proclamando l’attivo dei conti, Leone abbia reso omaggio al suo cognome dimostrando molto coraggio. Forse anche troppo.
Stangata sui conti di Sanremo. Gli introiti della pubblicità vanno ridimensionati.
24 Febbraio 201443
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