Suona piemontese l’ultimo riconoscimento dell’Unesco. Alla Reggia di Venaria e alla Palazzina da Caccia di Stupinigi si festeggia. Ieri è arrivata da Parigi la notizia più attesa: il riconoscimento da parte dell’Unesco tra i patrimoni immateriali dell’arte musicale dei suonatori di corno da caccia. Il corno in questione è privo di valvole e pistoni e di tipico utilizzo nella tradizione sabauda e francese.
L’ organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura ha conferito il riconoscimento alla comunità dei suonatori di corno da caccia, dopo la candidatura presentata nel 2014 dalla onlus Accademia di Sant’Alberto.
Il percorso di candidatura è stato coordinato dal Servizio Unesco del Segretario generale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, in collaborazione con i ministeri della cultura di Francia Belgio e Lussemburgo. Nel marzo 2019 è stato poi presentato al Segretario del Patrimonio Immateriale di Parigi.
“Questo riconoscimento riguarda direttamente la nostra regione” sottolinea l’assessore alla cultura generale del Piemonte, Vittoria Poggio. “E si aggiunge ai tanti riconoscimenti Unesco avuti dal Piemonte”.
In merito si è espresso anche il ministro dei beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, elogiando anche l’altro inserimento eccellente da parte dell’Unesco: l’arte della perla di vetro veneziana. “Salgono a 69 i siti italiani iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità. Un nuovo primato che conferma la ricchezza del patrimonio culturale nazionale valorizzato dalla conoscenza e dal mantenimento delle tradizioni”.