“Radio anch’io” non si ferma e va avanti nel pieno dell’emergenza coronavirus. Il conduttore della trasmissione di “Rai Radio 1” Giorgio Zanchini ci spiega come si stanno vivendo questi giorni nel mondo della radio, tra smart working e nuove esigenze lavorative.
In questi giorni il linguaggio televisivo sta mutuando quello della radio. Nessun ospite in tv, soltanto chiamate su Skype e collegamenti.
“La televisione in questi giorni sta imitando la radio, ma non è avvenuto un cambio radicale. In televisione resiste la forza delle immagini e questo la caratterizza ancora come un genere informativo a parte. Fino a quando le emittenti potranno mandare gli inviati nelle zone rosse a realizzare servizi non ci sarà mai una netta somiglianza. Vero, in questi giorni manca il pubblico e non ci sono ospiti nelle varie trasmissioni, ma anche questa situazione rientra nel campo delle immagini”.
Come mai la radio in questi giorni sembra non risentire lo stesso tipo di crisi che stanno vivendo i giornali?
“La radio non sta vivendo lo stesso tipo di crisi per la sua elasticità e la sua capacità di essere immediata. Bisogna però dire che in questi giorni i cartacei stanno andando bene, così come stanno andando benissimo le homepage dei quotidiani generalisti. Penso però che dopo questo periodo i quotidiani subiranno uno shock. Il rischio è che gli editori e i direttori chiamino meno gente, considerato che il giornale si può tranquillamente redigere da casa senza il bisogno della presenza fisica in redazione di più gente”.
In questo periodo sono aumentati gli italiani in ascolto di podcast e web radio. Vi sta agevolando questa modalità di ascolto?
“Sia la web radio che i podcast incentivano molto l’ascolto della radio, soprattutto in questo periodo. Sono prodotti che nel lungo periodo andranno per la maggiore e adesso stanno andando bene per la loro capacità di consegnare all’ascoltatore un senso di familiarità e di vicinanza”.
Come sta vivendo il mondo della radio questa emergenza sanitaria?
“Anche noi abbiamo le nostre difficoltà. Ho appena fatto una riunione con molte persone collegate da casa, mentre con quelli presenti fisicamente abbiamo tenuto la debita distanza. Ci sono meno persone e c’è uno smart working molto forte, ma fin quando possiamo ci saremo. È un modo per stare vicini il più possibile agli ascoltatori”.
Alle ore 11 di venerdì tutte le radio italiane trasmetteranno l’inno di Mameli.
“È una bella iniziativa. Poco fa ho sentito la pubblicità in radio che annunciava questo evento, forse con toni un po’ troppo enfatici. Tuttavia è proprio in questi momenti che si scopre la funzione unificatrice della radio, che resiste nonostante questa grave emergenza sanitaria”.