Perché i giovani leggono poco i giornali? Ad interrogarsi sull’argomento un parterre di giovani ed esperti accomunati dalla passione per l’informazione. La sede della Fieg, la Federazione Italiana Editori Giornali, ha aperto le porte a studenti della triennale di Scienze Umane e del Master in Giornalismo della Lumsa, insieme per discutere e confrontarsi attraverso un “Collaboratorio” di intelligenza connettiva del sociologo belga Derrick De Kerkhove e dell’Otm(Osservatorio TuttiMedia).
È intervenuto per dire la sua in merito anche il padrone di casa, il presidente della Fieg Giulio Anselmi. “I giovani non si fidano più dei giornalisti”, questo il problema che sta alla base della disaffezione delle nuove generazioni nei confronti dell’informazione più tradizionale. I fatti, secondo il Presidente, sono rappresentati in un modo che insospettisce e c’è la percezione da parte del lettore che la volontà dei giornali sia diventata quella di inviare messaggi piuttosto che di diffondere notizie. Inoltre, a quanto pare, esiste da parte delle grandi testate italiane l’incapacità di comprendere quali argomenti possano maggiormente far presa sui lettori di età più giovane, tant’ è che raramente le notizie scelte per occupare la prima pagina interessano questa fascia generazionale.
Tutto ciò giustificherebbe in parte il motivo per cui, secondo una ricerca svolta dall’Università di Urbino ed esposta dalla professoressa Lella Mazzoli, il quotidiano nazionale occupa la penultima posizione tra i mezzi scelti dalle nuove generazioni per informarsi. Peggio di lui solo la radio. Il primato, senza sorpresa alcuna, spetta ad internet che ottiene l’87% delle preferenze.
Dal momento che l’incontro si proponeva innanzitutto di coinvolgere i ragazzi in prima persona, non appena conclusa la presentazione da parte degli ospiti “senior” è toccato proprio a loro operarsi per sviluppare un argomento preposto. Suddivisi in gruppi ognuno si è interessato ad una tematica diversa, dando vita a vivaci discussioni, con l’obiettivo finale di presentare ai presenti un breve esposto con le conclusioni alle quali si era giunti. Il lavoro migliore, secondo la giuria presieduta da De Kerckove, è stato quello presentato dal gruppo Lumsa, che ha analizzato pregi e difetti del nuovo aggregatore di notizie del gruppo Facebook, Paper.
Silvia Renda