Riccardo Quintili è direttore de Il Salvagente, mensile dedicato ai diritti dei consumatori. “Senza dubbio in questo periodo di lockdown ci sono state delle truffe”, esordisce.
In che senso?
“Ne abbiamo viste di ogni genere per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale: mascherine, gel, alcool… Per non parlare dei guanti, che rappresentano un’autentica beffa”.
Perché?
“Non c’è nessuna evidenza scientifica dell’utilità dei guanti, nessun fondamento. Non solo: sono anche dannosi per l’ambiente. Lo smaltimento – così come quello delle mascherine – può essere un problema. Bisogna pensare che il guanto si infetta se tocca superfici contaminate, ma la gente pensa che il loro utilizzo sostituisca quello del gel disinfettante. Si genera quindi in loro una falsa sicurezza, perché chi indossa i guanti sta meno attento”.
E come mai allora siamo invitati a portarli?
“Per una sorta di emulazione di quello che succede nelle sale operatorie, ma in quel caso si tratta di un altro tipo di guanti”.
Eppure sono quasi introvabili, così come l’alcool.
“Purtroppo quando c’è troppa richiesta diventa difficile reperire facilmente i prodotti. Anche se ultimamente è più facile trovarli nella grande distribuzione, così come le mascherine chirurgiche a 50 centesimi”.
Molte farmacie ancora non le hanno però.
“È vero. È per questo che c’è stato spazio per le speculazioni, e per le truffe. Alcune sono state clamorose. Così come è stato clamoroso il comportamento delle farmacie: le mascherine a 0,61 centesimi possono essere vendute senza problemi, lo hanno dimostrato i supermercati”.
E i gel? Ora è più facile trovarli.
“Bisogna stare molto attenti ai gel, perché per essere disinfettanti devono avere tra il 60 e il 70 per cento di alcool. La normativa consente che se non è per un presidio sanitario, sull’etichetta si può non dichiarare la quantità di alcool: ebbene, facendo delle indagini su alcuni, si è scoperto che ce ne erano in giro sul mercato alcuni dichiarati “sanificanti”, con appena il 25%”.
E quindi non disinfettante?
“No, in quel caso si tratta di un semplice cosmetico. E con una percentuale così bassa è meglio usare il sapone”.