Cornelia Isabel Toelgyes, giornalista e vicedirettore della testata online Africa Express, spiega a LumsaNews il fenomeno delle violenze contro i cristiani in Nigeria perpetrate da Boko Haram e Fulani.
Per quale motivo Boko Haram compie violenza?
“I sequestri vengono fatti a scopo di lucro, di riscatto. Spesso e volentieri si riescono a trovare in questo modo i soldi per pagare il riscatto, ma non sempre i loro cari vengono poi rilasciati. Non c’è più la parola d’onore”.
Quando hanno assunto importanza mediatica i sequestri di persona in Nigeria?
“Dal rapimento di massa delle ragazze di Chibok il 14 aprile 2014 sono iniziati i veri rapimenti anche in Nigeria. Molte scuole erano chiuse e i familiari hanno mandato le loro ragazze a fare gli esami di fine anno in un collegio a Chibok. Durante una notte sono arrivati i Boko Haram e ne hanno sequestrate quasi trecento e molte di queste ragazze non sono mai più tornate”.
Chi sono i fulani?
“Prima dei cambiamenti climatici il passaggio dei fulani era regolare e gli agricoltori erano felici che passassero con la mandria a concimare il terreno. Ora gli agricoltori hanno ingaggiato anche vigilantes, guardie giurate e ci sono scontri armati molto importanti. Tutto per avere a disposizione il terreno migliore e come conseguenza anche di accordi sottobanco e promesse disattese di imprenditori locali”.
Cosa sta succedendo in Nigeria?
“Il Nord della Nigeria è prevalentemente musulmano, il Sud è cristiano. Al centro c’è uno scontro delle due culture. Le frontiere africane sono molto porose, cioè si può arrivare facilmente da uno Stato all’altro. Boko Haram è diventato forte grazie alle scuole islamiche dove i bambini sono poi indottrinati con il Corano”.