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HomeEconomia I dazi di Trump piegano le Borse. Von der Leyen: “Ue tutelerà i propri interessi”

Tonfo delle Borse mondiali
dopo i dazi di Trump
Crolla anche Wall Street

Von der Leyen: “Tuteleremo interessi Ue

Siamo più forti di quanto si pensi”

di Antonio Fera04 Febbraio 2025
04 Febbraio 2025

ROMA – Non lo avevano preso sul serio, pensando si trattasse del solito bluff da immobiliarista. Poi, alla prima vera mossa del presidente americano Donald Trump in campo economico, gli investitori si sono dovuti ricredere. I dazi del 25% annunciati dalla nuova amministrazione contro Messico e Canada, e quelli del 10% imposti alla Cina, hanno fatto crollare le Borse mondiali, generando una vera e propria fuga dal rischio. L’ipotesi di dazi anche nei confronti dell’Ue ha fatto dire a Ursula von der Leyen che l’Europa negozierà con gli Usa “tutelando i propri interessi”.

Borse crollate in tutto il mondo

Intanto ieri l’indice complessivo delle piazze asiatiche è sceso a -1,79%. In Europa, hanno chiuso in forte ribasso Francoforte (-1,40%) e Parigi (-1,20%). Piazza Affari ha limitato le perdite a un -0,69%. Clamoroso il crollo di Tesla (-6%), nonostante il patron Elon Musk governi ormai al fianco di Trump. Le nuove tasse doganali annunciate – e in parte poi sospese – dal presidente americano rischiano di far aumentare i prezzi dei beni fabbricati nei Paesi colpiti e destinati all’esportazione negli Usa. Le aziende produttrici potrebbero quindi veder ridotte le loro vendite sul mercato americano.

Tonfo clamoroso anche a Wall Street

Molti gruppi americani fabbricano in Canada e in Messico una quota considerevole dei prodotti destinati alla vendita sul mercato domestico. I dazi di Trump andrebbero quindi a colpire duro anche i bilanci di multinazionali del calibro di Stellantis, Tesla e General Motors. Le possibili ritorsioni commerciali da parte di Pechino ha causato invece il calo di Nvidia, che in Cina genera il 17% dei suoi ricavi.

Il dollaro sale ancora

Il dollaro, che è considerato dagli investitori la valuta più sicura, fa salire le sue quotazioni, nonostante la fasi di incertezza economica e geopolitica. Ma la forza del dollaro rispetto all’euro e alle altre valute dipende anche dall’effetto atteso dei dazi sull’inflazione e sui tassi Usa.

L’effetto dei dazi sull’inflazione

Le nuove tasse doganali annunciate da Trump rischiano di fare risalire l’inflazione: negli Stati Uniti il prezzo di molti beni importati aumenterà. Si stima che i dazi approvati riguarderanno circa il 25% della spesa dei consumatori americani.

Von der Leyen: “Negoziamo con gli Usa tutelando interessi”

L’idea di imporre una tariffa del 10% anche su tutte le importazioni Ue, graziando forse la Gran Bretagna, ha provocato la reazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, aperta a “misure straordinarie” – non si esclude la sospensione parziale del Patto di stabilità – “per tempi straordinari”. La presidente, parlando alla Conferenza degli ambasciatori Ue, si è detta pronta a “negoziati” che si preannunciano “difficili”. “Ma sarà altrettanto chiaro che tuteleremo sempre i nostri interessi – in qualsiasi modo e in qualsiasi momento – come e quando sarà necessario. Questa sarà sempre la via europea”, ha chiarito von der Leyen. “Queste settimane sentirete dire più volte che il mondo è un posto più pericoloso che mai. Che le minacce arrivano in forme diverse e da molte direzioni diverse. È vero. Ma c’è troppo fatalismo. Gran parte del mondo vede l’Europa più forte di noi. E l’Europa ha molto più potere in questo mondo di quanto a volte si possa pensare”, ha concluso così la presidente della Commissione Ue.

Commissione: “Useremo tutta la flessibilità possibile per la difesa”

“Useremo l’intera gamma di flessibilità che abbiamo nel nuovo Patto di stabilità e crescita. Sono state introdotte flessibilità e queste flessibilità ci consentono di fare ulteriori passi avanti e ora dobbiamo vedere come queste flessibilità saranno effettivamente applicate”. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Balazs Ujvari in un incontro con la stampa, a chi chiedeva se per aumentare le spese nella difesa si possa pensare a una modifica del nuovo Patto di stabilità. “Rimane una possibilità teorica di attivare la clausola di salvaguardia”, ha risposto poi al riguardo, ma non è detto accada. “È una possibilità teorica”, ha detto Ujvari.

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