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HomePolitica I cinque accordi con Algeri. Meloni battezza il piano Mattei e argina Mosca

I cinque accordi con Algeri
Al via il "Piano Mattei"
"Italia, nuovo hub del gas"

Verso la realizzazione di un gasdotto

per l'idrogeno dall'Africa

di Beatrice Subissi24 Gennaio 2023
24 Gennaio 2023

Giorgia Meloni e il presidente dell'Algeria Abdelmadjid Tebboune

ALGERI – Primo fornitore di gas e futuro principale partner del Piano Mattei. L’Algeria diventa un partner strategico per l’Italia, dopo la visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, volata ieri ad Algeri. Il Paese nordafricano, dallo scorso anno, è il principale fornitore di gas all’Italia. Fino all’aprile del 2022 l’Italia importava circa il 40 per cento di tutto il gas di cui aveva bisogno dalla Russia, ma come conseguenza della guerra in Ucraina e delle sanzioni occidentali, le importazioni di gas russo si erano ridotte moltissimo e, ora, la Penisola ha bisogno di ridurre la sua dipendenza da Mosca. Le prime basi di questo progetto sono state poste il 23 gennaio con le cinque intese firmate durante l’incontro ufficiale della premier con il presidente dell’Algeria Abdelmadjid Tebboune.

I patti con l’Algeria

I cinque accordi mirano a instaurare forti relazioni fra i due Paesi nel campo politico, economico e culturale, tra questi rientrano anche i due accordi tra Eni e la raffineria italiana Sonatrach: il primo mira a ridurre le emissioni di gas serra, quindi ad uno sviluppo più sostenibile, e il secondo di giungere ad un incremento delle esportazioni di gas dall’Algeria all’Italia e all’Unione Europea, alla realizzazione di un nuovo gasdotto per l’idrogeno e alla possibilità di produrre gas liquefatto. In un momento difficile per l’Europa, il progetto di fare dell’Italia un hub di energia nel Mediterraneo ha il fine di fare della Penisola la porta di accesso per l’approvvigionamento energetico.

Il piano della premier

Gli investimenti italiani in Algeria rientrano in un più ampio piano del governo di Giorgia Meloni per aumentare la sua influenza politica ed economica nei paesi nordafricani, con l’obiettivo di far diventare l’Italia il principale centro per il trasporto di gas dall’Africa all’Europa.

Il piano Mattei

È un piano a cui la presidente del Consiglio aveva fatto riferimento nel suo primo discorso alla Camera in occasione del voto di fiducia al suo governo. Lo aveva chiamato “Piano Mattei per l’Africa”, in riferimento al presidente dell’Eni, Enrico Mattei, morto in circostanze mai del tutto chiarite il 27 ottobre del 1962. Mattei fu infatti l’ideatore di una politica energetica rivoluzionaria per l’epoca, che aveva l’obiettivo di scardinare il ruolo egemone delle grandi aziende energetiche americane e britanniche in Africa, lasciando per la prima volta ai paesi africani ampi margini di profitto. Nel suo discorso alla Camera, Meloni aveva accennato a questo “piano Mattei” spiegando che gli investimenti nel Nord Africa dovrebbero servire non solo in termini di politica energetica, ma anche per il contrasto all’immigrazione illegale. Secondo Meloni, il piano dovrebbe migliorare le condizioni economiche dei paesi nordafricani e di conseguenza anche quelle della loro popolazione, con l’obiettivo di scoraggiare le persone a emigrare verso l’Italia.

 

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