Si torna a discutere sulla Brexit. “Sono venuto con un chiaro messaggio, sulla Brexit c’è una via d’uscita. Con la capacità di visione da entrambe le parti si può trovare una soluzione che abbia il sostegno del Parlamento britannico che vada bene anche all’Ue, ma occorre fiducia”, ha detto oggi il ministro degli Esteri britannico Jeremy Hunt appena arrivato alla riunione dei capi della diplomazia Ue.
Le parole del ministro inglese arrivano dopo l’appello di ieri di Theresa May, la premier britannica, che tramite una lettera ai 337 parlamentari del suo partito conservatore li ha esortati a mettere da parte i loro “punti divergenti” e a trovare un nuovo accordo con Bruxelles. Una lettera in cui li implora a non tradire il popolo che nel 2016 si è espresso a favore della Brexit. Una richiesta d’aiuto quella della premier Tory a portare a casa almeno una rottura che sia concordata con Bruxelles.
In giornata, il ministro britannico per la Brexit Stephen Barclay incontrerà il capo negoziatore della Ue Michel Barnier. Giovedì invece atteso l’incontro con il laburista Jeremy Corbyn.
Intanto c’è scissione nel Labour Party di Corbyn: sette deputati favorevoli al referendum bis, hanno annunciato oggi l’uscita dal partito. Il gruppo sembra voler compromettere le prospettive crescenti del piano B proposto dallo stesso Corbyn per una Brexit più morbida rispetto a quella della premier Tory, Theresa May.