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HomeEsteri Hong Kong, prima udienza per i leader della rivoluzione ombrelli

Hong Kong processa
la "rivolta degli ombrelli"
che chiedeva più democrazia

I nove imputati si proclamano innocenti

rischiano 7 anni per proteste del 2014

di Alessandro Rosi19 Novembre 2018
19 Novembre 2018

epa07176162 Occupy Central activist Dr. Chan Kin-man (C) prepares to enter court on public nuisance charges in Hong Kong, China, 19 November 2018. The Umbrella movement, which ran concurrently with Occupy Central, ran for 79 days in 2014, but failed to bring about genuine universal suffrage in Hong Kong, as was its mission. EPA/ALEX HOFFORD

Non c’erano ombrelli nell’aula giudiziaria di Hong Kong, dove stamattina si è tenuta la prima udienza del processo che vede accusati i nove leader delle proteste tenutesi ad Hong Kong nel 2014 di “cospirazione e disturbo dell’ordine pubblico”. Usati per ripararsi dai gas lacrimogeni e proteggersi dal sole cocente, gli ombrelli sono diventati il simbolo delle manifestazioni pro democrazia.

In base alle immagini trasmesse dalle tv locali, tutti gli imputati si sono dichiarati innocenti, ma per loro il rischio è che le accuse si trasformino comunque in 7 anni carcere. Fuori dalla West Kowloon Magistrates’ Courts, hanno manifestato prima dell’udienza un centinaio di sostenitori, reclamando una più robusta versione di democrazia e per la cancellazione degli addebiti previsti dalle leggi varate nel periodo coloniale britannico.

Il processo, secondo le previsioni degli esperti, è destinato ad andare avanti per diverse settimane, ultima prova delle crescenti pressioni di Pechino sull’ex colonia.

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