Sono arrivate al terzo giorno le proteste pro-democrazia a Hong Kong. Il liaison office, ovvero l’Ufficio di collegamento della Cina con base nella città, ha denunciato l’ex colonia, che rischia di scivolare verso “l’abisso del terrorismo”.
In una nota ha inoltre supportato la tesi, parlando dell’uomo che lunedì – dopo un diverbio con i manifestanti pro-democrazia – è stato inondato di liquido infiammabile e dato alle fiamme.
La regione portuale è semiparalizzata: la Mtr, gestore della metro, ha sospeso le linee East Rail e Kwun Tong lines, mentre i servizi sono a singhiozzo anche in altre zone di Hong Kong. Questo ha avuto ripercussioni anche sulle scuole, che domani resteranno chiuse. La polizia è, inoltre, tornata alla Chinese University per evacuare ottanta studenti cinesi, trovando sul posto numerose molotov.
Inevitabili le conseguenze per la Borsa dell’ex colonia britannica. L’Hang Seng cede 493,82 punti, perdendo l’1,82%. L’indice si è risollevato da un minimo intraday intorno al -2,50%.