Per Anna togliersi la mascherina nel post pandemia non è stato semplice. “La mascherina mi faceva sentire protetta. Nascondeva quella gobbetta sul naso che mi ha sempre messo a disagio”. Da qui la decisione dell’intervento estetico e l’inizio di un incubo.
Anna, mi racconta cos’è successo?
“Lo ricordo come se fosse ieri, eppure è passato un anno e mezzo. Era il 13 maggio 2022. Di lì a poco avremmo tolto le mascherine e io temevo l’arrivo di quel giorno. La mascherina mi faceva sentire protetta. Nascondeva quella gobbetta sul naso che mi ha sempre messo a disagio. Tutti esultavano all’idea di non dover indossare più la mascherina ma in me cresceva un profondo disagio. Volevo rinascere anche io dopo la pandemia così un giorno, d’impulso, prendo il cellulare e digito il numero di un medico estetico. Da lì è iniziato un incubo. Ho fatto questo filler nel punto in cui avevo questa gobbetta e sono stata subito male. Non riuscivo a sopportare il peso dei naselli degli occhiali da vista e andavo in giro con un cerotto per attutire il dolore”.
A chi si è rivolta per fare questo intervento estetico?
“Sicuramente alla persona sbagliata. Avevo il numero di questa dottoressa perché avevo cercato il suo contatto dopo aver visto che faceva questi trattamenti a persone che seguivo sui social”.
Ha trovato difficoltà a trovare il medico che riuscisse ad aiutarti?
“Assolutamente sì. Ho perso il conto del numero dei medici da cui sono andata, tantissimi. Tutti non individuavano il problema. Esteticamente non avevo nessun segno, per tutti i medici estetici da cui sono andata ero un caso mai visto. Insomma nessuno credeva al mio dolore e sapeva aiutarmi. Poi mia madre ha pensato di contattare un neurochirurgo. Sono andata a Pisa e ho preso un aereo con una fascia sulla testa perchè il dolore era troppo forte. Semplicemente toccando alcuni punti il dottore ha subito capito. L’acido ialuronico aveva infiammato la branca oftalmica del nervo trigeminale”.
Cosa l’ha più ferita in tutti questi mesi?
“Non essere creduta. Mi hanno visto tantissimi dottori. Stavo malissimo, ero trascurata e triste perché con un dolore del genere era inevitabile. «Sei depressa» mi dicevano. Solo questo neurochirurgo e mia madre hanno creduto che il mio dolore fosse reale”.
Cosa l’ha spinta a rivolgersi a un medico estetico. Era convinta di quello che stava facendo?
“Questa è la cosa in assoluto che mi fa più male. Ho capito solo dopo che io non volevo realmente fare questo intervento. E mi fa male che la dottoressa non l’abbia capito. Quel giorno ero impaurita, lei mi ha quasi riso in faccia vedendomi così agitata. Doveva capire che io non volevo essere toccata”.
Adesso come sta?
“Non benissimo. Devo prendere tante medicine e il dolore non passa mai completamente. La sera puntualmente ricompare. Il mio umore è a pezzi e fatico a ritrovare la grinta di fare tutte le cose che facevo prima. Mi sta seguendo uno psicoterapeuta”.
Qual è l’errore più grave?
“La poca informazione. Io non avevo la minima idea delle conseguenze di questo filler. Dico alle ragazze di non farsi ingannare da quello che vedono sui social. Questi interventi non sono una banalità”.