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la grande sconfitta
si arrende a Trump

Hillary Clinton
la grande sconfitta
si arrende a Trump

di Lorenzo Capezzuoli Ranchi09 Novembre 2016
09 Novembre 2016

“I just received a call from Secretary Clinton” (Ho appena ricevuto una telefonata dal Segretario di Stato Clinton, ndr). Questa frase del neo Presidente degli Stati Uniti Donald John Trump è il probabile titolo di coda alla carriera politica di Hillary Clinton. Una carriera lunghissima, per la Donna che ha segnato oltre un ventennio di politica statunitense: “Moglie, mamma, nonna, avvocato, FLOTUS (First Lady Of The United States, ndr), Senatrice, Segretario di Stato, candidata presidenziale 2016″, la biografia sul suo profilo Twitter non le rende giustizia.

Nata a Chicago il 26 ottobre del 1947, Hillary Diane Rodham si iscrive a Yale dove conosce William Jefferson Blythe III, quel Bill Clinton che sposerà nel 1975 e che accompagnerà dal 20 gennaio 1993 alla Casa Bianca come 44° First Lady degli Stati Uniti.

Ma la carriera politica della famiglia Clinton, ed in particolare di Hillary non è stata esente da smacchi, ed il più grande è stato sicuramente quello esploso nel 1998 e ribattezzato Sexgate, in cui si vedeva Bill accusato per dei rapporti sessuali con la stagista ventenne Monica Lewinsky. Eppure, nonostante l’impeachment subito dal Presidente, Hillary è sempre rimasta al fianco di Bill, con sobrietà. Nel 2001, alla conclusione del secondo mandato del marito, Hillary ottiene un seggio al Senato candidandosi nello stato di New York. E proprio durante il suo lavoro quale senatrice nasce quella pazza idea: la Presidenza. Ma stavolta lo “smacco” glielo consegna, durante la competizione per la nomination del Partito Democratico, Barack Hussein Obama; egli che verrà eletto Presidente e le offrirà il ruolo di Segretario di Stato. Hillary conserverà quella posizione per il primo quadriennio di presidenza Obama. Dal 2009 però il sogno della presidenza non svanisce, ed anzi si fa più intenso: Hillary ci crede, può davvero diventare la prima donna dietro quella scrivania alla Casa Bianca, e ripresenta la sua candidatura. Ma un coriaceo senatore socialista del Vermont di nome Bernie Sanders le mette i bastoni fra le ruote, ritirandosi dalla corsa alla nomination solamente negli ultimi giorni della convention democratica. Hillary, il 26 luglio 2016, è finalmente la prima candidata donna alla presidenza. Nulla può fermare una corsa che sembra inarrestabile, nemmeno il MailGate montato sulle sue presunte mail personali, per cui poi l’FBI non la incriminerà.

Smacco evitato? No, semplicemente rimandato alla notte fra 8 e 9 novembre 2016 in cui Donald Trump le rifila il colpo del probabile KO politico. Ed il Corriere della Sera, nella sua edizione online riesce perfettamente a condensare la notte clintoniana in poche righe: “È stata una notte surreale. Drammatica. Sbagliata. Dove lo scorrere delle ore ha smontato pezzo per pezzo ogni illusione, smorzando progressivamente il rilassato ottimismo della vigilia e aprendo il varco prima allo stupore, poi allo smarrimento, infine a un dolore sottile e pungente.” La chiusura più dura nel romanzo politico di Hillary Clinton.

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