L’offensiva legale contro il secondo atto delle leggi sull’immigrazione volute da Donald Trump arriva dal 50esimo stato, le Hawaii. La terra che ha dato i natali a Barack Obama continua quindi a imporsi come protagonista dell’attivismo anti-Trump e in particolare sono stati i procuratori dello Stato, tra cui Neal Katyal, ad illustrare alla Cnn come, anche il secondo bando restrittivo per i cittadini di paesi a maggioranza mussulmana “sconta ancora gli stessi difetti costituzionali e regolamentari”.
I procuratori dello Stato hanno spiegato con i documenti presentati alla Corte che intendono chiedere al giudice federale un ordine temporaneo per bloccare l’attuazione del nuovo ordine esecutivo. Immediatamente, Il dipartimento di Giustizia ha sottolineato come il nuovo decreto ricada comunque fuori delle ingiunzioni che avevano bloccato la prima legge sull’immigrazione dell’era Trump. Una nuova udienza è stata calendarizzata per il 16 marzo.