Oltre ventisei ore di confronto e poi il verdetto: Harvey Weinstein è stato dichiarato colpevole di violenza sessuale di primo grado nei confronti dell’ex assistente di produzione Miriam Haley, e di stupro di terzo grado nei confronti di Jessica Mann. Un verdetto atteso e complesso, quello raggiunto nel processo iniziato a gennaio contro l’ex produttore cinematografico, che ora rischia una condanna che può variare dai 5 ai 25 anni. Nonostante i legali di Weinstein avessero richiesto gli arresti domiciliari l’imputato, dopo la lettura del verdetto, è stato ammanettato, portato via ed ora resterà in custodia. Il giudice ha infatti stabilito che resterà in prigione in attesa della sentenza definitiva che potrebbe arrivare l’11 marzo.
Sei le donne che hanno testimoniato durante il processo di New York, nonostante il caso accusatorio della procura fosse costruito su due casi: la denuncia della ex assistente Miriam Hailey, secondo la quale Weinstein l’aveva forzata a fare sesso orale nel 2006, e sulla testimonianza di Jessica Mann, che aveva descritto lo stupro subìto nel 2013. Nonostante le accuse, l’ex re Mida di Hollywood si è dichiarato non colpevole dall’inizio del processo.
Weinstein è arrivato in Aula indossando un abito blu scuro e appoggiandosi al deambulatore: secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, “sembrava di buon umore”. L’ex produttore doveva rispondere di cinque capi di imputazione, ma è stato assolto dall’accusa più grave: quella di aggressione sessuale predatoria e che comportava una possibile condanna all’ergastolo. L’accusa si riferiva alla presunta violenza nei confronti dell’attrice Annabella Sciorra, che ha raccontato di essere stata stuprata negli anni ’90.
Le accuse contro il produttore americano hanno contribuito ad alimentare il movimento #MeToo: “Harvey Weinstein ha operato impunemente e senza rimorsi per decenni a Hollywood. Tuttavia, ci sono voluti anni e milioni di voci, affinché un uomo fosse ritenuto responsabile dal sistema giudiziario”, si legge in una nota dell’organizzazione. Tante le reazioni di soddisfazione da parte delle donne del mondo dello spettacolo su Twitter fra cui l’attrice Rose McGowan, che ha accusato Weinstein di averla violentata.
Today is a powerful day & a huge step forward in our collective healing
— rose mcgowan (@rosemcgowan) February 24, 2020
Anche l’attrice Reese Witherspoon ha commentato: La storica vittoria di oggi nel processo di Weinstein è una testimonianza del coraggio e della resilienza dei #SilenceBreakers e una vittoria per i sopravvissuti ovunque. Questo è solo l’inizio”.
Today’s historic win in the Weinstein trial is a testament to the bravery and resilience of the #SilenceBreakers, and a victory for survivors everywhere. This is just the beginning. Join @TIMESUPNOW’s fight for safety, equity & justice in every workplace: https://t.co/WotjoNnlA3
— Reese Witherspoon (@ReeseW) February 24, 2020
Arrivano, in queste ore, le scuse del tenore Placido Domingo, anche lui accusato di molestie sessuali: “Sono veramente dispiaciuto per il dolore che ho causato. Accetto la piena responsabilità delle mie azioni”, ha detto in una nota inviata all’agenzia di stampa spagnola Europa Press.