Il decreto di sequestro preventivo del sesto invaso della discarica dell’Inviolata nel comune di Guidonia è esecutivo. “Procedimenti amministrativi viziati da procedure irregolari in quanto concluse in assenza delle autorizzazioni paesaggistiche”, queste le cause del sequestro eseguito dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma del Corpo Forestale dello Stato. Il Tribunale di Tivoli ha chiarito gli aspetti relativi alla violazione della normativa ambientale e paesaggistica.
L’indagine era iniziata nei mesi scorsi, e aveva portato all’arresto con l’accusa di associazione per delinquere di Manlio Cerroni, presidente del Consorzio laziale rifiuti, proprietario della discarica di Malagrotta, 250 ettari nel quadrante ovest di Roma. L’imprenditore pochi giorni prima aveva discusso, negli uffici della Regione Lazio, un importante progetto sull’ampliamento dell’Inviolata a Guidonia. La richiesta di 500 mila metri cubi per un nuovo invaso non aveva convinto il sindaco di Guidonia, Eligio Rubeis, preoccupato dal livello di inquinamento, infatti dopo qualche mese con un’ordinanza “urgente” il sindaco aveva deciso di chiudere la discarica. La decisione è stata presa per motivi sanitari nonostante la Regione Lazio avesse previsto il continuo svolgimento delle attività di smaltimento nell’invaso. “Continuare a versare i rifiuti nella discarica dell’Inviolata potrebbe diventare fuorilegge” aveva dichiarato Rubeis, qualche mese fa. Il sindaco di Guidonia ha avuto ragione, infatti, nei giorni scorsi il Gip del Tribunale di Tivoli ha disposto il sequestro per violazioni della normativa ambientale e paesaggistica.
Alberto Gentile