Un’altra notte di pesanti bombardamenti su Kiev e le città vicine. Secondo i media ucraini, la situazione nei sobborghi della capitale è “catastrofica” e i corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili sono bloccati. Sui media e sui social network sono sempre più numerose le immagini delle città ridotte in macerie. Tra le foto destinate a diventare simbolo dell’orrore della guerra in Ucraina quella di una donna e dei suoi due bambini riversi senza vita su una strada di Irpin, città vicina a Kiev. I tre sono stati uccisi da un colpo di mortaio mentre tentavano la fuga.
Intanto migliaia di profughi stanno attraversando il confine per cercare riparo in Moldavia. Si stima che dall’inizio dell’invasione siano arrivate oltre 230mila persone, scatenando una pressione importante su un Paese con due milioni e 600mila abitanti. “Su otto bambini oramai uno è un rifugiato – ha dichiarato la premier Natalia Gavrilita alla Cnn – l’Ue deve creare corridoi per consentire ai profughi di lasciare il Paese”. Circa 120mila rifugiati ucraini hanno deciso di rimanere in Moldavia. “Samo al limite della nostra capacità di accoglienza”.
Continuano in tutto il mondo le manifestazioni contro la guerra. Le ultime immagini delle proteste arrivano dalla capitale Argentina di Buenos Aires, da Città del Messico e da San Francisco in California.