Continua l’invasione russa dell’Ucraina con bombardamenti e manovre a tenaglia. Malgrado le sanzioni del blocco Nato e la resistenza ucraina, i carri armati russi sono riusciti a entrare a Kiev. Onu, 127 vittime civili, 25 morti in raid aerei. Il Cremlino punta alla conquista del Paese, mentre l’Occidente si divide sulla scelta di escludere la Russia dalla rete di pagamento Swift.
Ore 12:49: La Cina “sostiene Russia e Ucraina per la soluzione dei problemi attraverso i negoziati”. Lo ha detto il presidente Xi Jinping, nel colloquio avuto con l’omologo Vladimir Putin, ribadendo che “la posizione fondamentale della Cina è di rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi e degli scopi e dei principi della Carta dell’Onu”. Pechino, ha aggiunto Xi nel resoconto del network statale Cctv, “è disposta a collaborare con la comunità internazionale per sostenere un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativo e sostenibile e per salvaguardare il sistema internazionale con l’Onu al centro”
Ore 12:36: Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha di nuovo invitato l’omologo russo, Vladimir Putin, a sedersi ad un tavolo delle trattative. Lo scrivono le agenzie russe Tass e Interfax.
Ore 12:35: Papa Francesco si è recato oggi all’Ambasciata russa presso la Santa sede, in Via della Conciliazione, per manifestare la sua preoccupazione per la guerra. Si è trattenuto poco più dì mezz’ora. Lo conferma giunge dalla Sala stampa della Santa Sede.
Ore 12:00: “L’Ucraina si aspetta un attacco dei tank russi a Kiev oggi, che potrebbe essere il giorno più difficile della guerra”: lo ha detto un consigliere del ministro dell’ Interno ucraino citato dai media ucraini. Anton Herashchenko ha aggiunto che i difensori di Kiev “sono pronti con missili anticarro forniti da alleati stranieri”.
Ore 11:58: Il ministro della Difesa ucraino, Alexey Reznikov, ha annunciato oggi di avere aperto l’arruolamento nell’Esercito del Paese anche agli ultrasessantenni: la dichiarazione, riporta la Bbc, sembra essere una precisazione ad un messaggio precedente pubblicato su Twitter dall’Esercito in cui si chiedeva alla popolazione di arruolarsi, senza limiti di età. “Ho deciso, d’accordo con il Comandante delle Truppe delle Forze Armate dell’Ucraina… di coinvolgere nelle Truppe dei Patrioti (coloro) di età superiore ai 60 anni che sono moralmente e fisicamente pronti a resistere e sconfiggere il nemico”, ha scritto Reznikov. Sono quindi esclusi i minorenni.
Ore 11:53: Madrid sta provvedendo all’evacuazione da Kiev dell’ambasciatrice in Ucraina, Silvia Cortes, e un centinaio di cittadini rimasti nel Paese attaccato dalla Russia. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri spagnolo, Jose’ Manuel Albares, in interviste a media iberici. Circa 100 spagnoli, principalmente persone con doppia nazionalità, hanno invece deciso di rimanere in Ucraina, ha aggiunto il ministro.
Ore 11:46: Sergey Lavrov, ministro degli Esteri russo, ha ribadito che la Russia non riconosce la leadership ucraina come democratica. Secondo Lavrov, Vladimir Zelensky sta mentendo quando dice di voler discutere dello status neutrale del Paese. “Nessuno ha in programma di occupare l’Ucraina” ha aggiunto. Lavrov inoltre ha spiegato di volere che il popolo ucraino sia indipendente, aggiungendo che la Russia vuole smilitarizzare l’Ucraina.
Ore 11:45: Le autorità ucraine stanno distribuendo18mila armi da fuoco con munizioni ai riservisti nella regione di Kiev. Lo ha detto il ministro della Difesa Oleksiy Reznikov e il capo di stato maggiore Valeriy Zaluzhniy, secondo quanto riporta la Cnn. “Presto riceveremo altro sostegno con armi moderne e altre risorse dai nostri partner”, hanno aggiunto.
Ore 11:32: La Russia continua a riconoscere Volodymyr Zelensky come legittimo presidente dell’Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Interfax, rispondendo alla domanda di un giornalista: “Sì, certo, Volodimir Zelensky è il presidente dell’Ucraina, sì”, ha detto Peskov.
Ore 11:27: “Zelensky è nascosto a Kiev”. Lo ha detto il premier italiano Mario Draghi sottolineando la drammaticità del momento: “Zelensky mi ha riferito di non avere più tempo, che lui e la sua famiglia sono l’obiettivo dell’invasione russa”.
Ore 11:26: Ci vendicheremo contro le sanzioni dell’Occidente. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, ribadendo che la Russia intende “liberare gli ucraini dall’oppressione”.
Ore 11:15: “Ringraziamo il governo italiano per l’annunciata assistenza finanziaria e tecnico-militare. Chiediamo l’immediata disconnessione della Russia dalla rete SWIFT”. Lo ha detto l’Ambasciatorie d’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk specificando che “l’applicazione di tale sanzione costituisce un meccanismo efficace per influenzare il sistema finanziario del Paese aggressore e speriamo che permetterà di fermare l’attacco e salvare milioni di vite umani. L’Italia è uno dei pochi paesi dell’UE che non ha ancora espresso pubblicamente la propria posizione su questo tema”.
Ore 11.05: La Russia ha preparato un pacchetto di sanzioni di ritorsione contro l’Occidente. Lo ha detto il presidente presidente della Duma, citato dall’agenzia governativa Tass.
Ore 11.00: “Prepariamo con urgenza una terza ondata di sanzioni”. Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dando notizia di una telefonata con il presidente ucraino. “Ho parlato con il presidente Zelensky mentre Kiev è costantemente sotto attacco”.
Ore 10:50: La finale di Champions League in programma a San Pietroburgo il 28 maggio è stata spostata a Parigi allo Stade de France. Lo ha deciso l’Uefa alla luce dell’invasione Russia in Ucraina.
Ore 10:45: Carri armati russi sono entrati a Kiev. Secondo alcune testimonianze starebbero avanzando senza insegne nel centro città. Combattimenti sono in corso anche nel quartiere settentrionale della città: Oblonsky.
Ore 10:40: “Durante tutti questi anni la popolazione delle vostre repubbliche è stata molestata e attaccata quotidianamente dal regime di Kiev, che ha deliberatamente preso la strada della russofobia e del genocidio”. Lo ha detto, citato dall’Interfax, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un incontro con i rappresentanti delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk.