UCRAINA – Il conflitto in Ucraina potrebbe raggiungere presto “la sua fase più pericolosa”. A dichiararlo, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev. Su Telegram, Medvedev ha commentato le conseguenze delle possibili forniture di missili Taurus tedeschi a Kiev, evidenziando come questi non cambieranno il corso delle ostilità in Ucraina ma renderanno il conflitto più pericoloso.
Le esplosioni, che illuminano la lunga notte calata sui territori della Russia e dell’Ucraina da tre anni, potrebbero ora intensificarsi a seguito dell’utilizzo dei missili Taurus. In un conflitto statico, che da quasi trenta mesi procede per piccoli passi: i cambiamenti si misurano su pochi chilometri più che su vere e proprie conquiste. In costante superiorità di uomini e di mezzi, la Russia non rallenta l’offensiva in Ucraina continuando a guadagnare terreno nel fronte principale, il Donbass. Attacchi da nord a sud si susseguono per indebolire un avversario ormai esausto. Secondo i media ucraini, le forze russe avrebbero “immagazzinato missili negli aeroporti in vista di attacchi massicci”.
Presto la statica situazione attuale potrebbe subire un drastico cambiamento. Mentre le temperature diventano sempre più rigide nel freddo dell’incombente inverno, Kiev si prepara a un periodo sempre più difficile anche in vista del ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Ritorno di Trump alla Casa Bianca cambia lo scenario
Congelare la guerra anche a costo di concessioni territoriali dell’Ucraina. Il piano di Donald Trump a due mesi dall’insediamento come 47° presidente degli Stati Uniti d’America non sembra celare dubbi. In questa ottica, la corsa di Kiev contro il tempo assume maggiore rilevanza. L’Ucraina sta cercando di riguadagnare terreno prima che sia troppo tardi, ma la situazione continua a peggiorare. Mentre le brigate migliori di Zelensky sono schierate nella regione di confine, i reparti più deboli cercano di difendere il Donbass, stremati da una prolungata ed estenuante permanenza in prima linea. Nella giornata di ieri, 11 novembre, le forze ucraine hanno respinto un’offensiva delle truppe russe nella regione di Kursk distruggendo dieci veicoli blindati nemici.
Nel frattempo il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato che Mosca ha radunato a Kursk una forza di 50 mila soldati, tra cui molti militari nordcoreani. L’obiettivo russo, al momento, sarebbe la città di Kurakhove, avamposto strategico per la centrale termoelettrica in funzione.