Una guerra dimenticata. Sebbene lo Yemen controlli uno dei luoghi più strategici del mondo, lo stretto di Bab el Mandeb tra il Mar Rosso e il golfo di Aden, i missili dell’Arabia Saudita nei confronti dei “vicini di casa” sembrano attirare pochissimo l’attenzione internazionale.
Il conflitto è cominciato nella notte tra il 25 e il marzo del 2015, quando le richieste di autonomia della minoranza Houthi, sempre più pressanti dopo la morte del presidente Ali Abdullah Saleh, e il successivo vuoto di potere, hanno spinto l’Arabia a optare per l’intervento militare, ponendosi alla guida di una coalizione di diversi stati, tra cui la Giordania, l’Egitto, il Marocco e il Sudan. Da allora i cittadini yemeniti vivono sotto la costante minaccia delle bombe saudite, dato che l’attuale leader Abdel Rabbo Monsour Hadi non è mai riuscito realmente a ottenere il controllo di tutto il paese.
In questo scenario è previsto per oggi l’arrivo a Riad in Arabia Saudita dell’inviato speciale delle Nazioni Unite in Yemen, Martin Griffiths. Come riporta Al Arabiya, la visita a Riad è stata programmata dopo che Griffiths ha avuto ieri incontri a Sana’a con alcuni rappresentanti delle milizie Houthi in Yemen. Il funzionario Onu ha definito «costruttivo» il colloquio aggiungendo via Twitter come ci siano stati fatti dei passi avanti per «riprendere le trattative di pace e ristabilire la fiducia tra i due paesi». Tra gli argomenti affrontati vi sono stati anche il rilascio dei prigionieri, la riapertura dell’aeroporto di Sana’a e la situazione economica dello Yemen.
Constructive meetings in Sana’a with Ansarullah leadership, GPC & negotiating delegation. Made progress on ways to resume consultations and Confidence Building Measures, including release of prisoners, economic situation and re-opening of Sana'a airport. Off to Riyadh tomorrow
— @OSE_Yemen (@OSE_Yemen) September 18, 2018
Un recente rapporto di Save the Children aveva rivelato come siano almeno seimila e cinquecento le vittime, e sedicimila e settecento i feriti tra la popolazione civile dello Yemen tra i mesi di Marzo 2015 e Giugno 2018, sottolineando però che il numero reale sia probabilmente superiore.