BRUXELLES – “Il concetto di democrazia deve essere protetto oggi come non mai. Gli Ucraini mostrano al mondo cosa significa combattere in ciò che credi. Il risultato di questa guerra determinerà il destino del mondo: continueremo a sostenere l’Ucraina”. Lo ha detto il Presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Rob Bauer, in apertura della riunione dei capi di Stato Maggiore alleati.
Le posizioni ferme della Russia di Vladimir Putin
La posizione della Russia, però, è chiara. “L’Ucraina ha rinunciato ai negoziati con la Russia”, altrimenti “sarebbe tutto finito tempo fa”. A dirlo è stato il presidente russo Vladimir Putin, secondo il quale la formula di pace del presidente ucraino è fatta di “requisiti proibitivi per i negoziati”. E questo perché è “impossibile” che la Russia accetti di ritirarsi dai territori conquistati in Ucraina nell’ambito dei negoziati. “Tutti capiscono che questo è impossibile, sia i circoli dominanti in Ucraina che quelli occidentali”, ha aggiunto.
I territori ucraini fanno parte della Russia e l’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato indipendente provocherà nuovi conflitti, forse tra dieci o quindici anni, anche se quello attuale arriverà a una conclusione. È quanto ribadisce l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, attualmente vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale. “La presenza di uno Stato indipendente sui territori storici russi sarà una ragione costante per la ripresa delle ostilità”, scrive sul suo canale.
Kuleba: “La priorità per il 2024? Via i russi dallo spazio aereo”
Sulla guerra è intervenuto ieri, martedì 16 gennaio, al World Economic Forum di Davos Volodymyr Zelensky, per ribadire l’importanza degli aiuti e delle azioni dei partner occidentali. “Dobbiamo ottenere una superiorità aerea per l’Ucraina come abbiamo ottenuto quella nel Mar Nero”. Zelensky ha usato il palco di Davos per sottolineare che Putin non vuole fermarsi all’Ucraina e per questo è necessario che perda. “Quest’anno deve essere decisivo”, il leader russo non sarà mai soddisfatto di un conflitto congelato, ha detto il presidente ucraino.
Sempre in occasione del Forum di Davos, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha dichiarato che l’obiettivo del 2024 è cacciare la Russia dallo spazio aereo ucraino, spiegando che il controllo del cielo sarà decisivo per la conclusione della guerra.
Il sostegno militare ed economico dei partner occidentali
Per difendersi dagli attacchi russi, l’Ucraina ha bisogno di aiuti militari e finanziari dall’Occidente. Il presidente francese, Emmanuel Macron, a febbraio si recherà in Ucraina. Ad annunciarlo è stato lo stesso capo dello Stato durante una conferenza stampa tenuta ieri sera all’Eliseo. Macron ha spiegato che Parigi consegnerà a Kiev 40 nuovi missili Scalp e “centinaia di bombe”. Anche il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha assicurato il suo pieno sostegno all’Ucraina e ha dichiarato che “nel 2024 forniremo 7 miliardi di aiuti militari a Kiev”.
Sul tema aiuti è intervenuta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, promettendo questa mattina davanti al Parlamento europeo finanziamento stabile e consistente per i prossimi quattro anni a Kiev. “Sono priorità che condividiamo collettivamente. E sono fiduciosa che una soluzione a 27 sia possibile”, ha detto.