Lo conosciamo per quella erre “arrotolata”, per quel faccione un po’ burbero, per quell’uso straordinariamente colto della parola con la quale, negli anni, ha giocato abilmente, spaziando dalla canzone alla prosa, dalla poesia alla ballata. Francesco Guccini torna a Roma, all’Auditorium Parco della Musica in due imperdibili appuntamenti domenica 6 e lunedì 7 novembre.
Non per suonare sfortunatamente; le vesti di cantautore le ha già dismesse da tempo. Più che di veri e propri concerti, si tratterà di due incontri in cui Guccini ripercorrerà i 50 anni della sua carriera musicale e letteraria dopo l’uscita dell’ultima raccolta dal titolo “Se io avessi previsto tutto questo – Gli amici, la strada, le canzoni” tratto dall’incipit della sua celeberrima “Avvelenata”, e del suo nuovo libro di racconti: “Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto”. Ad accompagnarlo in questo excursus un po’ nostalgico, il critico musicale Riccardo Bertoncelli e il conduttore radiofonico Massimo Cirri.
Eppure gli anni dei concerti da tutto esaurito, con la chitarra, la sedia e un fiasco di Lambrusco, non sono troppo lontani.
Ad interpretare le sue canzoni, gli amici di una vita, i compagni di mille concerti: Juan Carlos Flaco Biondini (Voce e Chitarre), Vince Tempera (Pianoforte e Tastiere), Antonio Marangolo (Sax), Pierluigi Mingotti (Basso) e Ivano Zanotti (Batteria).