Dopo le polemiche scattano i provvedimenti cautelari giudiziari. Sono quattro le persone coinvolte nell’indagine volta ad accertare le responsabilità dei guasti dei mesi scorsi alle scale mobili della metro A di Roma. Due dipendenti di Metro Roma e due di Atac sono stati raggiunti da misure cautelari e sono stati accusati di frode nelle pubbliche forniture e lesioni personali colpose aggravate. Al centro dei reati contestati ci sarebbe quindi una possibile frode sui pezzi di ricambio delle scale mobili. Stando alle indagini, la componentistica delle scale sarebbe stata alla base dei guasti.
Il 23 ottobre scorso i guasti alla fermata di Repubblica causarono, infatti, il ferimento di alcuni tifosi del Cska Mosca venuti ad assistere alla partita di Champions League della squadra russa contro la Roma. Allora il bilancio fu di 24 feriti, di cui uno grave a cui fu amputato un piede. Il video delle telecamere di sicurezza non chiarì bene la vicenda. Alcuni, tra cui il sindaco Raggi, imputarono l’accaduto agli stessi tifosi, colpevoli di aver saltato ripetutamente sulle scale mobili; altri invece, su tutti il capogruppo di Fratelli d’Italia dell’Assemblea Capitolina Andrea De Priamo, chiesero le dimissioni dei vertici di Atac e dell’assessore alla mobilità capitolina Linda Meleo.
L’operazione, in corso da questa mattina ad opera della Squadra Mobile e degli agenti del commissariato Viminale, mira a far luce sulle cause dell’incidente. Per ben 246 giorni la fermata di Repubblica rimase interdetta e chiusa ai viaggiatori, scatenando molte polemiche sia dei cittadini che dei commercianti della zona che per otto mesi hanno dovuto fare a meno di uno degli snodi più importanti della città. Oltre a quella di Repubblica l’amministrazione della capitale decise di chiudere anche le fermate di Spagna, che riaprirà solo un mese e mezzo dopo, e Barberini, a tutt’oggi ancora chiusa dopo essere stata dissequestrata. Proprio le indagini della Mobile starebbero facendo luce anche sulle cause del guasto di Barberini del 21 marzo scorso.