È stato un trionfo a sorpresa quello del film Green Book di Peter Farrelly agli Oscar di questa notte. La storia d’amicizia – inclusiva e antirazzista – fra un afroamericano e un italoamericano ha sbaragliato la concorrenza, vincendo il premio finale di miglior pellicola, oltre a quello per l’attore non protagonista (a Maherashala Ali) e la sceneggiatura originale. Al favoritissimo Roma di Alfonso Cuaron, invece, sono andati l’Oscar alla regia, alla fotografia e quello come miglior film straniero.
Miglior attore protagonista Rami Malek, per la sua interpretazione di Freddie Mercury in Bohemian Rapsody, il biopic dedicato alla vita del cantante dei Queen. Miglior attrice, invece, Olivia Colman, protagonista del film La favorita. Soddisfazione anche per Spike Lee che con BlaKkKlansman viene premiato per la sceneggiatura non originale, dopo il riconoscimento alla carriera che aveva ricevuto nel 2016. È di Lady Gaga la miglior canzone: Shallow, dal film A star is born.
Un po’ di delusione anche per Black Panther, primo film tratto da fumetti arrivato agli Oscar nella categoria più importante. La storia dell’ipotetico e potente stato di Wachanga ha vinto i premi per la migliore colonna sonora, per i costumi e la scenografia.
È stata un’edizione senza presentatore, una delle novità più forti di questa novantunesima notte degli Oscar: Kevin Hart, dopo aver pubblicato sui social alcuni commenti giudicati omofobi, è stato licenziato. Ma la sua mancanza non si è fatta sentire in una serata che si è sviluppata senza intoppi: la premiazione è stata infatti gestita da diversi ospiti che si sono alternati sul palco di volta in volta per annunciare i vincitori. Questa però non è stata una novità assoluta perché era già accaduto tra gli anni ’70 e’80.