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Grecia, affondo di Kammenos: “Se l’Europa ci abbandona, la sommergeremo di migranti”

di Nino Fazio10 Marzo 2015
10 Marzo 2015

Grecia, affondo di Kammenos: “Se l’Europa ci abbandona, la sommergeremo di migranti”

La leva del ricatto per cavalcare l’allarme terrorismo e “piegare” l’Europa.  Il governo Tsipras le sta provando tutte e – dopo le difficoltà di dialogo con Bruxelles sulla crisi del debito greco – per bocca del ministro della Difesa, Panos Kammenos (nella foto), gioca la carta della disperazione: «Se l’Europa ci abbandona nella crisi, la sommergeremo di migranti». E poco importa se «alla marea umana di milioni di migranti extracomunitari si possano mescolare terroristi dell’Isis» . Una bomba che probabilmente è solo propaganda. Ma in un momento storico delicato, con l’allerta terrorismo ai massimi livelli, la minaccia di distribuire a chiunque «documenti validi per circolare nell’Europa delle frontiere aperte di Schengen» di sicuro non è caduta nel vuoto.

Il ministro – leader dei “Greci indipendenti”, la neodestra populista al governo con Syriza – è pienamente consapevole di aver lanciato un avvertimento difficilmente tollerabile dall’Unione europea e da Berlino. Un ultimatum in piena regola lanciato all’Unione europea ma anche alla Germania della tanto odiata Merkel. Quasi a dire che la Grecia non ci sta a precipitare nel baratro e – se proprio deve – non è disposta a farlo da sola. Lo sbarco in massa dei jihadisti danneggerebbe, ovviamente, anche la stessa culla della democrazia. Ma sarebbe la mossa da fare per rovesciare il tavolo, quando tutto è perduto.

Le reazioni non si sono fatte attendere e, ancora una volta, provengono da Berlino. Roderich Kiesewetter, della Commissione Affari esteri del Bundestag, ha condannato le dichiarazioni di Kammenos, accusandolo di strumentalizzare «il destino dei rifugiati per imporre la propria agenda economica» e contro-minacciando di buttare Atene fuori dall’area Schengen.

Un altro braccio di ferro tra Atene e Berlino (che spesso significa anche Bruxelles) potrebbe presto innescarsi, a riprova della preoccupazione che ha destato l’annuncio negli ambienti europei. Le forze armate elleniche sono, infatti, tra le più numerose e ben equipaggiate del continente e a parlare è pur sempre il titolare della Difesa di un Paese che dovrebbe sorvegliare le frontiere europee. Uno scontro che, dal piano economico, potrebbe scivolare su un livello più generale, sancendo uno strappo definitivo tra l’Europa e le sue radici, quella Grecia che, per bocca dello stesso Kammenos, potrebbe ora guardare altrove: «Se vedremo che la Germania resterà ferma sulle sue posizioni – ha detto appena un mese fa il ministro – avremo l’obbligo di procedere con un “Piano B” che è quello di trovare fondi da altre fonti». Stati Uniti, Cina o Russia: arrivati a quel punto, poco importa.

Nino Fazio

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