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Grecia, ora si corre: prestiti ponte e approvazioni parlamentari

di Mario Di Ciommo15 Luglio 2015
15 Luglio 2015

>>>ANSA/ GRECIA: TSIPRAS, PRESENTATA PROPOSTA DI ACCORDO CON CREDITORI

L’accordo è arrivato, la Grecia è salva: la spada di Damocle che pende sul capo di Atene però prevede prestiti ponte, riforme in tempi ristrettissimi e approvazioni parlamentari che, in altri tempi, sarebbero state, e lo sono ancora in parte, tutt’altro che scontate.
Si parte con le necessità più impellenti dell’esecutivo ellenico: riuscire a garantire gli stipendi e le pensioni da una parte, dall’altra ripagare i 3,5 miliardi di bond scaduti più 600 milioni di interessi alla Bce, per evitare un altro default. Per far questo, mentre il governo continua a negoziare un nuovo programma finanziario da 82-86 miliardi di euro, bisogna rimpolpare le casse vuote di Atene e bisogna farlo subito: servono 7 miliardi entro il 20 luglio. Il Consiglio dei ministri Ue dell’Economia potrà dare il suo via libera al prestito ponte utilizzando il cosiddetto Efsm, il meccanismo di stabilità finanziario europeo, se il parlamento greco, entro la scadenza di stasera, avrà approvato il primo pacchetto di riforme come stabilito dai leader dell’Eurozona lo scorso lunedì. A confermarlo è stato lo stesso vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. La palla quindi passa al Parlamento ellenico, chiamato ad approvare riforme su tasse, pensioni, liberalizzazioni e privatizzazioni. La votazione, prevista per la mezzanotte di Atene, sarà un passaggio delicato. Alexis Tsipras infatti molto probabilmente non potrà contare su 30/40 voti della sinistra di Syriza ma potrà contare sulla fedeltà del partito dei Greci indipendenti, guidati dal ministro della Difesa, Panos Kammenos, e dai voti di Nea Dimokratia, del Pasok e di To Potami. Per quanto riguarda invece il futuro dell’esecutivo greco, senza una maggioranza il premier sarà costretto a un rimpasto di governo mentre appare meno probabile la possibilità di elezioni anticipate.
Ieri sera intanto lo stesso Alexis Tsipras ha parlato alla televisione greca, rispondendo a quanti lo accusano di aver tradito i principi per i quali era stato eletto e di non aver tenuto fede alle proprie parole. “Non sfuggirò alle mie responsabilità e di certo non fuggirò. La priorità era evitare un disastro e firmare un accordo difficile in cui non credevo ma che ora rispetterò e ci farà uscire dalla crisi”. Il premier greco non ci sta a al tiro al bersaglio nei suoi confronti e specifica come il piano accettato avrà un impatto fiscale “più mite rispetto a quelli offerti ai governi precedenti”. Infine parole di gratitudine sono state spese da Tsipras nei confronti del nostro paese che, insieme a Francia e Cipro, ha sostenuto la Grecia nelle difficili trattative con l’Eurogruppo mentre l’atteggiamento degli altri paesi europei è stato “alquanto vendicativo”.

Mario Di Ciommo

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