Debutto in tv da leader di partito per il presidente del Senato. “Quando ci sono 18 milioni di poveri è evidente che bisogna ricostruire la sinistra e quindi il Paese: con Liberi e Uguali diamo vita a un processo aperto, di allargamento per incontrare quante più persone”, ha detto Pietro Grasso, ieri sera ospite di Fabio Fazio su Rai1 per presentare il simbolo del suo movimento. Che è “amaranto, con alcune foglioline, a forma di E, che indicano le donne presenti nel nostro movimento e il ruolo che svolgono nel Paese”.
Durante la trasmissione “Che tempo che fa”, Grasso ha accesso il primo scontro dialettico, a distanza, con il segretario dem, Matteo Renzi. Sulla possibilità che D’Alema possa assumere il timone di Liberi e Uguali, Grasso ha assicurato: “E’ una vita che guido giudici e processi. Posso guidare un partito. E ve ne accorgerete”. Dopo aver raccontato l’impegno profuso in centinaia di assemblee e nella scelta di decine di migliaia di militanti, Grasso, con una frecciata a Renzi, ha promesso: “In campagna elettorale manterremo un certo stile, senza attacchi. Ma io non ho un passato politico, guardo al futuro. Lui ha finito la fase zen, ma forse ha un futuro poco roseo”.
La sua presenza in tv ha originato subito delle reazioni. Il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, su Facebook ha denunciato: “Gravissima violazione di ogni regola a ‘Che tempo che fa’, una faziosità senza precedenti nella prima serata dell’ammiraglia Rai che ha superato ogni limite: uno show di intrattenimento, un varietà che intervista anche uomini politici, è stato trasformato in una trasmissione di propaganda elettorale al servizio del partito di Bersani e D’Alema. Non si era mai visto uno show di intrattenimento trasformato in una tribuna elettorale in cui viene presentato il simbolo di un partito”.
Intanto, Lorenzo Guerini, coordinatore del Pd, è convinto che “la discussione sulle alleanze non appassiona i cittadini. D’ora in avanti dobbiamo valorizzare il lavoro fatto e quello che faremo per cambiare il Paese”. In un’intervista a “La Stampa” Guerini ha dichiarato: “Più si avvicinerà il voto, più sono certo che i sondaggi avranno un’inversione di tendenza. La sfida nei collegi sarà tra noi, i Cinquestelle e il centrodestra a trazione salviniana. Voti diversi rischiano di essere dispersi”. Infine, Guerini ha aggiunto: “Quel voto a Bersani, D’Alema o Grasso, a che scopo viene chiesto? Per governare con chi? Prima o poi ce lo dovranno spiegare. Hanno fatto la scissione dicendo che volevano rafforzare il centrosinistra, ma in realtà rischiano di indebolirlo”.