Un grande successo di pubblico ha premiato la prima edizione del Maker Faire. Sono stati più di 30mila i visitatori che, lo scorso fine settimana, hanno affollato i saloni del Palazzo dei Congressi a Roma. Tutti accorsi a vedere invenzioni provenienti da ogni parte del mondo. Tra gli oggetti che hanno riscosso più successo le stampanti 3D. Alla fine della convention sono state almeno 5000 persone a farsi “scansionare” per poter avere una propria statua a grandezza naturale o poter utilizzare il proprio modello virtuale per gli scopi più vari, tra cui poter provare gli abiti dei negozi online prima di un eventuale acquisto.
Più di 200 le invenzioni presentate dal robot “pararigori” (che ha dato filo da torcere anche a un campione del calibro di Leo Messi) alla Ferrari che funziona grazie all’energia solare, ma anche una plastica ricavata dallo zucchero o la casa che non ha bisogno di reti energetiche. Tra i progetti presentati anche innovazioni che riguardano la medicina come un test non invasivo per la diagnosi dei tumori al pancreas inventato da Jack Andraka, 16enne di Crownville, nel Maryland, da sempre appassionato di scienza e tecnologia; e in campo medico anche l’Italia fa la sua parte col robot Iromec, opera dell’Università di Siena, che aiuta i bambini con difficoltà cognitive e difficoltà motorie a interagire con l’ambiente circostante.
Grande soddisfazione degli organizzatori. Per Massimo Banzi, curatore della manifestazione per la selezione dei progetti «è davvero incredibile questo successo se pensiamo che alla prima Maker Faire newyorkese c’erano 35mila persone»; felice anche Dale Dougherty, fondatore del movimento dei Maker:«Sono emozionato, questa è la più bella edizione di una Maker Faire fuori dagli Usa».
Non rimane che attendere il prossimo anno per scoprire le novità della prossima edizione.
Domenico Cavazzino