A cent’anni dalla Grande Guerra l’Italia si dota di uno scrigno digitale della memoria per ricordarla e riviverla, con le voci e i pensieri dei suoi protagonisti, soprattutto le migliaia di soldati spediti al fronte che dalla trincea scrivevano a casa.
Finanziato dalla presidenza del Consiglio e realizzato dall’università di Pisa, il Cnr, l’università di Siena e l’accademia della Crusca, è online il più grande database italiano sulla prima guerra mondiale. Nell’archivio sono presenti diari, lettere e testi messi a disposizione dalla biblioteca Nazionale centrale di Firenze, dal museo della Guerra di Rovereto e dal museo storico di Trento. Insieme gli atti ufficiali del Parlamento, i corsivi di intellettuali come Gaetano Salvemini, le orazioni interventiste di Gabriele D’Annunzio e le lettere dei soldati del Regno d’Italia.
In particolare le parole di queste missive private destinate a genitori, mogli e figli, e partorite dal dramma della trincea, rappresentano uno straordinario reperto storico, filologico e sentimentale. Parole così differenti, nella grafia e nel significato, poiché provenienti da regioni e città diverse, costituiscono un arcipelago linguistico utilissimo per riscoprire il lessico, i dialetti e le strutture espressive di un’Italia non ancora unificata dalla televisione e dalla scuola dell’obbligo.
Questi testi così personali tratteggiano il flusso di coscienza privato ma collettivo di un esercito che nel proprio intimo non viveva tanto il patriottismo, l’ineluttabilità dello scontro e la volontà di potenza, quanto la nostalgia, l’amore e la paura. Il database non riguarda solo storici e filologi ma tutti gli italiani, adesso dotati di una preziosa lente d’ingrandimento su un grande evento. E del diario segreto dei loro avi in trincea, protagonisti con le loro voci.
Le voci dalla trincea
online il grande database
sulla Grande Guerra
L'iniziativa a cent'anni dal conflitto
Atti, articoli e lettere disponibili
22 Novembre 201864