Oggi pomeriggio verrà celebrato a Balmoral in Scozia il passaggio di consegne tra il premier uscente Boris Johnson e la neoeletta Liz Truss. Per via dei problemi di salute della regina, la cerimonia avverrà per la prima volta nella residenza scozzese dove nei suoi 70 anni di regno, ha tenuto a battesimo ben 15 premier.
Liz Truss, divenuta leader dei Tory dopo la vittoria sull’ex capo del tesoro Rishi Sunak, oggi assumerà la guida del governo britannico. La neopremier, ex ministro degli esteri di Johnson, ha già lodato la linea del suo predecessore, soprattutto in materia di politica estera, facendo intendere che ne seguirà gli insegnamenti.
Da parte sua, l’ex premier, durante l’ultimo discorso tenuto in mattinata a Downing Street, ha ribadito il suo totale appoggio per il nuovo governo. Dinanzi a familiari e sostenitori, ha ribadito di essere fiero di quanto fatto nei suoi tre anni di governo, enfatizzando il sostegno militare dato a Kiev contro la Russia che, a suo dire, potrebbe aiutare l’Ucraina a rovesciare le sorti “della peggiore guerra in Europa negli ultimi 40 anni”.
Johnson ha rivendicato anche altri successi come il calo della disoccupazione e l’aiuto all’economia del suo Paese, messa a dura prova anche dal conflitto in Ucraina. Secondo l’ex premier la responsabilità di quanto sta accadendo in Europa è da imputare a Vladimir Putin che, però, non riuscirà mai a “bullizzare” il Regno e il suo popolo.
Durante il suo intervento, Johnson, noto appassionato di storia romana e letteratura latina, ha citato l’episodio di Cincinnato dicendo di voler “tornare all’aratro”, ovvero di voler tornare a fare politica da dietro le quinte, mantenendo il suo seggio da deputato per garantire “il sostegno più fervido” alla sua erede.
Per quanto riguarda il Cremlino, inizialmente era stata rilasciata una dichiarazione alla Tass in cui il portavoce Peskov annunciava di non aspettarsi “cambiamenti”, successivamente il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov su Liz Truss ha specificato: “cerca di compensare la perdita di influenza della Gran Bretagna in Europa con azioni aggressive riguardo alla situazione in Ucraina”.