Tre giorni dopo la sconfitta alle elezioni regionali in Umbria, il clima di tensione nella maggioranza non sembra volersi fermare.
Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, in un’intervista questa mattina a Radio Capital, ha affermato che uno spirito comune all’interno del governo va ritrovato al più presto, altrimenti “non si può più andare avanti”: per il Dem è necessaria una visione del futuro condivisa dalla maggioranza, da costruire al più presto.
E sul suo collega di maggioranza Luigi Di Maio, che archivia l’intesa a livello locale con i democratici dopo il voto in Umbria, Zingaretti si esprime con fermezza: “Quella di Di Maio è una posizione debole, perché il Movimento governa col Pd”.
Ma i pentastellati sembrano aver già preso la decisione di voler correre da soli alle Regionali, previste in Emilia Romagna e Calabria per il 2020: stando a quanto è emerso al termine di una riunione, avvenuta ieri sera al Senato tra Di Maio e i referenti grillini sul territorio, tutti i partecipanti si sarebbero mostrati concordi nel non ripetere l’esperimento con il Pd dopo il flop di domenica.
La sconfitta umbra ha tuttavia creato spaccature anche all’interno del Movimento sulla leadership di Di Maio, tra chi conferma la propria piena fiducia sul suo operato, e chi invece ritiene necessario un cambio al vertice per riavviare il partito e recuperare i consensi perduti.
In merito alla complicata situazione nella maggioranza non va sottovalutato il ruolo del Quirinale: come riportato da Repubblica, in caso di crisi all’interno del governo giallorosso, per il Colle l’unica soluzione sarebbe andare al voto, non essendo possibili altre soluzioni. Ma nessuna crisi potrà essere avviata prima dell’approvazione della manovra che, per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha la massima priorità.