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Governo. Renzi: “Sabato i ministri”. Verso un tecnico all’Economia

di Roberto Maria Rotunno20 Febbraio 2014
20 Febbraio 2014

Matteo Renzi

Il programma è questo: sabato Matteo Renzi presenta la squadra di governo, che dovrebbe essere formata da diciotto ministri, con un tecnico al Tesoro. Poi se ne riparla lunedì, per il voto della fiducia in Parlamento. Dopo la giornata di ieri, in cui il premier incaricato ha terminato le consultazioni incontrando prima Berlusconi e poi Grillo, il quadro di chi voterà il sì al nuovo esecutivo è chiaro e sarà la stessa maggioranza che sosteneva Enrico Letta. Tuttavia Forza Italia si è detta disponibile al dialogo sulle riforme purché non venga messo in discussione il nuovo progetto di legge elettorale ribattezzato “Italicum”.

Vertice di maggioranza. Da mezzogiorno è riunita la maggioranza a sostegno del nuovo governo. Un summit coordinato dal ministro uscente Graziano Delrio vede la partecipazione, oltre che del Partito Democratico e del Nuovo Centrodestra, anche di Scelta Civica, Udc, Popolari per l’Italia, Partito Socialista e Centro Democratico. Si parla di crono programma. Si partirà col taglio ai costi della politica e con le riforme istituzionali. Poi si passerà nei prossimi mesi – quelli che precederanno il turno italiano al semestre europeo – ai temi del lavoro, pubblica amministrazione e giustizia.

Alfano: “No alla patrimoniale”. Nel frattempo Renzi ha raggiunto il Nazareno per incontrare alcuni degli esponenti della sua segreteria. Mentre Angelino Alfano ha colto l’occasione per ribadire il secco no a qualsiasi ipotesi di introdurre la patrimoniale e ad un ministro “giustizialista” nel ruolo di guardasigilli. Poltrona che in questo momento sembra essere contesa da due magistrati: Raffaele Cantone e Nicola Gratteri.

Un tecnico al Tesoro. Ma è il nodo Economia che continua a rappresentare la questione più spinosa. Dopo la gaffe di Barca in diretta radiofonica, il nome più accreditato in caso di scelta politica è proprio quello di Delrio. Tuttavia sembrano risalite le quotazioni di una figura tecnica: l’ex rettore della Bocconi Guido Tabellini in testa. Seguito dal presidente dell’Istat Padoan.

Bankitalia: “Serve continuità”. Proprio a questo sono serviti gli incontri che ha tenuto ieri il premier in pectore. Il primo con il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, che pare abbia chiesto continuità in via XX settembre. Che, tradotto, significa che la riconferma di Saccomanni sarebbe gradita a Bankitalia. Il secondo, in serata, direttamente al Colle con Giorgio Napolitano, al termine del quale è stato ufficializzata la data di lunedì 24 febbraio per il voto di fiducia alle camere.

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