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HomeCronaca Gli hacker filorussi attaccano ancora l’Italia, colpite banche e finanza

Nuovo attacco di hacker russi
giù i siti di banche italiane
È la terza offensiva di fila

Frattasi: "Chiaro fine ideologico"

Piantedosi: "Prevenzione all'altezza"

di Alessio Sebastiano Corsaro19 Febbraio 2025
19 Febbraio 2025

ROMA – Italia ancora sotto attacco. Per il terzo giorno consecutivo, il collettivo di hacker filorussi denominato Noname057 ha colpito con forza i siti web italiani. Bersagli della nuova offensiva informatica sono stati questa volta istituzioni finanziarie, industrie degli armamenti e aziende del trasporto pubblico. Nella fattispecie, tra i colpiti figurano Mediobanca, Nexi, Benelli, Fiocchi e Danieli, con i siti bancari che attualmente non risultano raggiungibili. Il mezzo utilizzato è stato ancora una volta un Ddos, acronimo per Distributed denial of service, un attacco informatico attraverso cui vengono esaurite le risorse di un sistema informativo grazie a un sovra eccesso di traffico deliberatamente generato. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è prontamente intervenuta per avvisare i target colpiti e fornire supporto per il ripristino delle piene funzionalità dei siti.

Frattasi: “Chiara ispirazione ideologica”

A rendere conto della vicenda, spiegandone alcune delle dinamiche, è stato proprio lo stesso direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza, Bruno Frattasi. In un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Frattasi ha chiarito di non essere “in grado di dire se ci sia un mandante politico, perché nessuno lascia impronte digitali abbastanza riconoscibili”. Tuttavia, il prefetto ha affermato che “certamente gli attacchi hanno una chiara ispirazione ideologica”, sottolineando come “le ricorrenti campagne di Ddos scattino spesso “in occasione di interventi istituzionali “”.

Le finalità degli attacchi dei Noname057

Sugli obiettivi perseguiti dai Noname057, Frattasi ha assicurato che “le offensive hanno anche una finalità di disinformazione e inquinamento del discorso pubblico”, scopi legati al desiderio di “far apparire vulnerabile un Paese occidentale fedele alla linea europea”. In una seconda intervista al Corriere della Sera, il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza ha ricordato che nel 2023, poco dopo il suo arrivo all’Agenzia, i NoName057 lo hanno “accolto in maniera beffarda”, pubblicando una foto con uno scolapasta sulla testa, “per sottolineare che la sicurezza informatica italiana era un colabrodo”. Per Frattasi, NoName057 “non è un gruppo che agisce da uno scantinato, ma nemmeno una minaccia pericolosa”, specie in considerazione dell’attuale tenuta della difesa informatica del nostro Paese. Sullo stesso tema è intervenuto ieri, 18 febbraio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha confermato: “L’Italia è dotata di un sistema di prevenzione e di immediato intervento all’altezza della situazione”.

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Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi | Foto Ansa

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