La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha deciso che gli alimenti provenienti dalle zone occupate dallo Stato di Israele devono riportare obbligatoriamente una chiara indicazione del loro territorio di origine, nel caso in cui siano prodotti in un insediamento israeliano. La Corte si è espressa su un caso che vedeva l’Organisation juive européenne e la Vignoble Psagot contro il ministero francese dell’Economia e delle Finanze.
Secondo i giudici Ue “il fatto di apporre su alcuni alimenti l’indicazione secondo cui Israele è il loro paese d’origine, mentre sono in realtà originari di territori occupati che dispongono ciascuno di uno statuto internazionale proprio e distinto da quello di tale Stato, trarrebbe in inganno i consumatori”.
La nuova etichettatura è obbligatoria da subito per “evitare che i consumatori possano essere indotti in errore”, poiché “Israele è presente nei territori in quanto potenza occupante e non entità sovrana”.