ROMA – Rumori di spade contro altre spade, sangue che sgorga dai corpi feriti e gladiatori che combattono tra la folla incitante del Colosseo. Sembra di essere scaraventati nell’antica Roma o nelle sale dei cinema italiani, dove da ieri viene proiettato “Il Gladiatore 2”. Invece è la paradossale proposta di Airbnb accettata dal parco archeologico del Colosseo – sotto un compenso di 1,5 milioni di euro – di dare la possibilità a 16 fortunati turisti di combattere nell’arena dell’Anfiteatro flavio e di trasformarsi in gladiatori per un giorno.
L’evento si terrà il prossimo 7 e l’8 maggio. Lo show prevede che un accompagnatore guidi i 16 turisti all’interno dell’anfiteatro, nell’ipogeo e infine nei sotterranei del Colosseo. A questo punto si troveranno di fronte alla scelta dell’armatura e alla messa in scena dei combattimenti. “Gli eventi di rievocazione si svolgeranno al di fuori degli orari di apertura al pubblico e non avranno alcuna interferenza con le usuali visite al sito, garantendo la fruizione completa del monumento”, assicura il Parco Archeologico.
La notizia dell’accordo Airbnb-Colosseo ha scatenato un vero e proprio polverone con critiche piovute dal mondo politico e da associazioni dei cittadini.“Incredibile che già solo si ragioni su una proposta per far combattere turisti dentro l’arena del Colosseo – pressa Enzo Foschi, segretario del Pd di Roma – Non siamo a Disneyland, siamo a Roma. Ogni tanto qualcuno sembra dimenticarlo”.
“Questo modo di attrarre turisti offende la dignità del più importante monumento di Roma e dell’intera Città, mercificando il suo simbolo più identitario. Con l’aggravante che Airbnb è uno dei soggetti più impegnati nella deleteria estensione degli affitti brevi, causa della desertificazione di interi quartieri divorati dall’iperturismo e della drastica riduzione di alloggi in affitto”, lo sdegno dei cittadini.