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HomePolitica Giustizia, Nordio attacca i pm: “Superpoliziotti, indagini senza controlli”

Giustizia, Nordio in Senato
attacca i pm
"Sono superpoliziotti"

La relazione annuale sulla giustizia

Tra i temi amnistia e scudo penale

di Antonio Fera22 Gennaio 2025
22 Gennaio 2025

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante il suo intervento al Senato | Foto ANSA

ROMA – In poco meno di 45 minuti di intervento al Senato ci sono tutti i temi caldi su cui il suo ministero è al lavoro da mesi. Eppure la relazione sullo stato della giustizia in Italia, letta dal Guardasigilli Carlo Nordio, parte da un cenno di autocritica: “Il servizio giustizia ha già prodotto effetti efficaci, ma ci sono anche criticità”.

“Nelle Corti di appello riduzione arretrati del 99%”

I risultati che il ministro porta in Aula a nome di tutto il governo sono quelli sugli “obiettivi di riduzione dell’arretrato civile”. Per Via Arenula, sui ritardi pendenti al 2019, “a fronte di un target atteso del -95%” da raggiungere entro il 2024, al 31 ottobre dello scorso anno, presso le Corti di Appello “è stata registrata una riduzione del -99,1%”. Il dato sui ritardi recuperati dai tribunali ordinari, invece, certifica “una riduzione del -91,7%”.

“Per il processo penale telematico serve uno sforzo notevole”

Il tema in cui Nordio sembra meno entusiasta dell’operato del suo dicastero è quello della realizzazione del processo telematico, la cui prima fase di realizzazione “ha richiesto e richiederà un notevole sforzo finanziario”. Poi, riferendosi alle difficoltà registrate dai tribunali italiani sulla funzionalità di App, la piattaforma per la gestione del processo penale telematico, Nordio ammette che si tratta di un problema e rassicura: “Siamo certi che entro la fine dell’anno le criticità saranno superate e rientreremo nei vincoli del Pnrr”.

L’attacco ai pm e il no all’amnistia

Il ministro, al centro delle polemiche per il caso Almasri, il torturatore libico scarcerato per un cavillo e riportato nel suo Paese con un volo di Stato italiano, nel suo intervento al Senato attacca anche i pm, che definisce “superpoliziotti” perché “creano indagini senza controllo”. Anche sull’amnistia il ministro non si muove dalla linea già espressa in passato: “Sarebbe una debolezza dello Stato, un incentivo alla recidiva, come ci dimostra la stessa esperienza giurisdizionale”.

Sullo scudo penale: “Poter difendersi senza essere indagati sarà per tutti”

Nella replica alla relazione, spazio anche al tema dello scudo penale: “So benissimo che sarebbe incostituzionale. Stiamo cercando una soluzione che riguardi non solo le forze dell’ordine ma un po’ tutti: che possa distinguere il momento in cui una persona ha il diritto, se ritiene di averlo e se ne ha interesse, di difendersi senza per questo essere iscritto nel registro degli indagati”.

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