Calano le pendenze nei tribunali italiani. E’ quanto emerge dalla relazione sullo stato della giustizia presentata al parlamento dal ministro Guardasigilli Andrea Orlando. Nel giugno 2013 le cause civili ancora aperte erano cinque milioni 200 mila. A distanza di tre anni, il totale, al netto dell’attività del giudice tutelare, è sceso a circa tre milioni 800 mila.
Rimane stabile la pendenza degli affari civili presso i tribunali per i minorenni, mentre tutti gli altri uffici mostrano una riduzione del 5%, con la sola eccezione della Corte di Cassazione, che vede un aumento del 3,2%. Sul versante penale, il numero dei procedimenti è sceso del 7%, attestandosi a circa 3 milioni 200 mila cause ancora aperte.
Significativo anche il calo della popolazione carceraria, che al 31 dicembre 2016 era composta da 54.653 detenuti, diecimila in meno rispetto al 2013 ma comunque in numero ancora superiore rispetto alla capienza complessiva degli istituti penitenziari italiani, peraltro accresciuta in questi anni di circa quattromila unità.
“I dati mostrano un progresso del sistema giudiziario italiano, con numeri avvicinatisi sensibilmente alla media europea”, ha spiegato Orlando. Il ministro ha anche sottolineato come “sul delicato tema della prescrizione, che ha suscitato vivaci discussioni in aula, si sia giunti ad un punto di equilibrio”, ed ha chiesto che venga approvato il ddl con la riforma del penale perché “approvare questa legge così come quella del processo civile significherebbe dare sistematicità all’intervento riformista che sino qui si è largamente realizzato”.
E sulle intercettazioni telefoniche: “Ho molto apprezzato le circolari diramate da alcune Procure, che invitano ad una maggior sorvegliatezza su quelle prive di rilevanza penale. Ma anche se la loro diffusione è diminuita, serve comunque un intervento normativo”. Secondo quanto riferito dal Guardasigilli, le risorse aggiuntive recuperate in questi anni sono oltre un miliardo e 700 milioni, ed altre verranno stanziate con la legge di bilancio 2017.