“Sarà un anno pieno d’amore e di condivisione in cui i fedeli dovranno comportarsi come il Padre: generosi con il prossimo e vicini ai più bisognosi”. Con queste parole, intervenendo al convegno “Comunicare il Giubileo” organizzato all’università Lumsa, il segretario del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova evangelizzazione, monsignor José Octavio Ruiz Arenas, ha spiegato il vero significato del nuovo Anno Santo che si aprirà a Roma il prossimo 8 dicembre.
Quello indetto da papa Francesco, come ha ricordato il prelato, è un Giubileo straordinario e non solo perché si svolge a soli quindici anni dal precedente, ma anche perché si fonda su un aspetto preciso del Vangelo, ovvero la Misericordia di Dio. “Il tema della Misericordia è stato centrale in tutti i discorsi di Bergoglio”, ha aggiunto monsignor Arenas. Da quando è stato eletto vescovo di Roma, il 13 marzo di due anni fa, Francesco si è fatto guida di una chiesa povera per i poveri. In un momento storico come questo, in cui troppo spesso la protagonista è la violenza, la sopraffazione e il “Dio denaro”, il Giubileo serve a ricordare che Gesù è pronto ad accogliere e perdonare chi si affiderà a lui. “Il pellegrinaggio è un cammino gioioso verso Dio – ha ricordato il segretario del Pontificio – e quest’anno le porte della misericordia saranno aperte in tutto il mondo. Ogni chiesa potrà istituirne una”.
Per la parte più strettamente organizzativa, l’assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Pucci, è tornato ad assicurare che tutte le opere di manutenzione saranno completate prima dell’inizio dell’evento. “Chiuderemo i cantieri entro l’8 dicembre – ha ribadito Pucci al convegno – e per accogliere al meglio i pellegrini incrementeremo le corse dei treni e dei bus”. Ma non è tutto. Roma avrà quattro nuovi percorsi pedonali, diversi da quelli tradizionalmente turistici, che condurranno i fedeli alla scoperta di luoghi di culto sconosciuti o in stato di abbandono, ma di particolare pregio storico.
Un evento che porterà nella capitale 25 milioni di pellegrini sarà una sfida anche per chi opera nel mondo dell’informazione. “Molti giornalisti – ha sottolineato Angelo Scelzo, vice direttore della Sala stampa Vaticana – non hanno una preparazione adeguata. È fondamentale allora studiare e informarsi per poter raccontare al meglio ogni singolo aspetto di questo nuovo Anno Santo”.
La Rai, come televisione che offre un servizio pubblico, sarà in prima linea per rivelare la verità, la bontà e la bellezza del Giubileo. “Sul primo canale della rete ammiraglia – ha annunciato Massimo Lione, direttore rai Vaticano – dal 31 ottobre andrà in onda una volta al mese, “il giubileo di Francesco” e poi l’8 dicembre ci sarà una lunga diretta televisiva per raccontare in tempo reale l’inizio dell’Anno Santo”.
Maria Lucia Panucci