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Giubileo, parte la “cabina di regia” internazionale

di Alessandro Testa19 Marzo 2015
19 Marzo 2015
20150317_giubileo (Marino e Franesco)

papa Francesco e il sindaco Ignazio Marino

Niente commissario per il Giubileo straordinario indetto da papa Francesco. Ad organizzare l’accoglienza dei milioni di pellegrini attesi nella Capitale tra l’8 dicembre prossimo e il 20 novembre 2016 sarà una “cabina di regia” interistituzionale, composta dal Governo, da Roma capitale, dalla Regione Lazio, dalla prefettura e dalla stessa Città del Vaticano.

Procedure ordinarie per “piccole opere”. Passa quindi la linea del sindaco Ignazio Marino, fortemente contrario ad ogni ipotesi di un plenipotenziario dai poteri straordinari, pratica messa in discussione dagli scandali degli ultimi anni: dalla gestione della Protezione civile ai tempi di Guido Bertolaso fino agli arresti di questa settimana. In ogni caso, non sarà certo possibile mettere in cantiere grandi opere, dato che il pontefice aprirà la prima porta santa tra meno di otto mesi. Il Comune dovrebbe quindi predisporre un elenco di poche «opere fattibili», come gli interventi di manutenzione stradale straordinaria sulle vie principali, l’installazione di bagni pubblici nei pressi delle principali basiliche e la realizzazione di alcuni percorsi pedonali protetti per i pellegrini. Di competenza governativa resta invece la sicurezza, per la quale il ministero dell’Interno è in attesa di conoscere il programma dettagliato degli eventi giubilari.

«Un Giubileo della misericordia». Il premier Matteo Renzi per ora resta alla finestra, pronto a chiedere eventualmente al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan di incrementare lo stanziamento di fondi. A rappresentarlo nel confronto interistituzionale è invece il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che ieri ha avuto un primo incontro con Marino. «Ho detto a Delrio quello che penso – ha detto uscendo da Palazzo Chigi il primo cittadino della Capitale – ovvero che questo dovrà essere un Giubileo della misericordia, come ha detto il Papa, e non della cuccagna». Le ipotesi su come reperire i soldi necessari sono molte, anche se per ora la più fattibile sembrerebbe essere il conferimento a Roma Capitale, per un anno o due, di tutta l’addizionale Irpef, che ora serve invece in gran parte a ripagare i debiti pregressi, gestiti da un commissario del Governo.

Alessandro Testa

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